L’idea l’ha avuta Vitalik Buterin, il fondatore di ethereum, anche se c’è da dire che, come vedremo più avanti, la comunità sembra non averla accolta con particolare entusiasmo; per migliorare la scalabilità su ethereum, al fine cioè di aumentare le transazioni che la rete è capace di processare per ogni secondo di attività, Vitalik ha pensato che si potrebbe puntare all’integrazione con la rete di bitcoin cash. Gli sviluppatori di ethereum stanno comunque continuando a lavorare alla versione 2.0 della piattaforma, che dovrebbe diventare operativa il prossimo anno e segnare il passaggio, da tempo annunciato ma mai fisicamente realizzato, a un protocollo di consenso POS, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di scalabilità.
Ethereum progetta l’integrazione del Bitcoin Cash
Mentre gli sviluppatori lavorano alla nuova piattaforma, però, Vitalik ha pensato bene, pubblicando un post su Ethereum Research lo scorso 13 luglio, di proporre agli utenti di integrare la rete ETH con quella di bitcoin cash che, a dire del fondatore di ethereum, sembra perfetta per questo scopo dato che fornisce un throughput di dati di circa 53 kilobyte al secondo, a differenza degli 8 KB di Ethereum, che ha commissioni ragionevolmente basse e sembra, almeno sulla carta, aperta a questo tipo di soluzioni dal momento che la comunità non ha remore a rendere disponibile la propria rete per qualunque tipo di utilizzo a patto che chi la usi sia disposto a pagare le commissioni previste.
La comunità degli appassionati di criptovalute ha reagito in maniera tanto veloce quanto feroce su Twitter bocciando senza mezzi termini la proposta avanzata da Vitalik; tra i commentatori più severi in assoluto Francis Pouliot, co-founder di Catallaxy, che su twitter ha dichiarato che la proposta avanzata dal creatore di ethereum implica chiaramente che il progetto è fallito. Altri utenti hanno pronosticato che muoversi in questa direzione potrebbe portare al collasso di entrambe le reti, sia quella di Ethereum che quella Bitcoin Cash, mentre altri si sono limitati a scrivere che, evidentemente, gli sviluppatori non sono in grado di risolvere i problemi di scalabilità della piattaforma.
Comunque la si voglia vedere che ethereum sia un progetto che sta attraversando una fase di stanca è ormai sotto gli occhi di tutti e sono numerose le voci di corridoio, difficili a questo punto da ignorare, che affermano che per la piattaforma creata da Vitalik Buterin non ci sia più futuro anche perché la pressione dei progetti concorrenti (a partire da TRON, passando per EOS, ARDR e fino ad arrivare a WAVES) inizia a farsi sentire. Anche da un punto di vista prettamente tecnologico, poi, tutte queste piattaforme mostrano attualmente di avere una marcia in più rispetto ad ethereum; se fino adesso, per concludere, l’anzianità di servizio e l’affidabilità di ETH l’hanno protetta dall’attacco dei principali concorrenti, non si può più escludere che, a meno di pesanti migliorie, le nuove piattaforme finiscano per fagocitare ethereum erodendogli quote sempre maggiori del mercato delle Dapp e degli smart contract.
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