L’investigatore blockchain ZachXBT ha accusato Crypto.com di condotta fraudolenta dopo che la piattaforma ha ripristinato 70 miliardi di token CRO precedentemente “bruciati”. Questa mossa ha alimentato dubbi sulla trasparenza della governance della blockchain Cronos.
Il dietrofront di Crypto.com
Crypto.com si trova al centro di una bufera dopo aver reintrodotto 70 miliardi di token Cronos (CRO) che erano stati dichiarati definitivamente bruciati nel 2021, ovvero inviati ad un indirizzo crypto non recuperabile. La decisione ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sulla governance della blockchain Cronos, con molti membri della comunità che accusano l’exchange di manipolazione dell’offerta.
L’investigatore blockchain ZachXBT ha criticato apertamente Crypto.com, definendo il token CRO “una truffa”. In un post su X, ha accusato il team dell’exchange di aver reintrodotto i 70 miliardi di token senza rispettare la volontà della comunità e mantenendo il controllo sulla maggior parte della fornitura.
A febbraio 2021, Crypto.com aveva effettuato uno dei più grandi burning nella storia delle criptovalute, eliminando 70 miliardi di CRO per favorire la decentralizzazione e incrementare il valore del token. Tuttavia, il recente dietrofront ha sollevato dubbi sulla decentralizzazione della rete Cronos, la reale intenzione dell’exchange e sulla credibilità delle sue promesse.
La partnership con Trump Media
La polemica si è intensificata quando Crypto.com ha annunciato un accordo con Trump Media per il lancio di un ETF su CRO negli Stati Uniti. ZachXBT si è chiesto perché Trump Media abbia scelto Crypto.com invece di piattaforme più affermate come Coinbase o Kraken, insinuando che la decisione possa essere legata a fattori politici ed economici piuttosto che a una reale strategia di mercato.
Di fronte alle critiche, il CEO Kris Marszalek ha difeso la decisione, sostenendo che la reintroduzione dei token fosse necessaria per sostenere la crescita dell’azienda in un contesto politico più favorevole alle criptovalute. Durante un’intervista aperta al pubblico su X, ha dichiarato che il burning iniziale era stato una “mossa difensiva” e che ora l’azienda punta su investimenti aggressivi per espandersi.
Dubbi sulla governance di Cronos
Molti esperti hanno sollevato preoccupazioni sul processo di voto che ha permesso la reintroduzione dei token. Secondo alcuni rapporti, Crypto.com controllerebbe tra il 70% e l’80% del potere di voto sulla blockchain Cronos, rendendo di fatto inutile qualsiasi governance comunitaria.
Al momento, l’aumento improvviso dell’offerta di CRO non ha avuto ripercussioni negative sul prezzo del token, infatti CRO si trova ad un 25% dalla scorsa settimana.
In parallelo, Crypto.com sta pianificando il lancio di un ETF per Cronos e una stablecoin proprietaria nel 2025, tentando di espandere il proprio ecosistema finanziario e l’afflusso di capitali.
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