TRON ha annunciato ieri, con un post pubblicato sull’account medium ufficiale della fondazione, l’aggiornamento di Odyssey, la MainNet che sostiene l’intera piattaforma, alla versione 3.6; con questo nuovo aggiornamento, promette la fondazione, la rete TRON diventerà ancora più sicura e vantaggiosa.
Tron aggiorna la sua MainNet
La nuova versione di Odyssey conterrà inoltre delle funzionalità aggiuntive che permetteranno di rendere ancora più facile e intuitiva la creazione di Dapp sulla piattaforma; secondo quanto si può leggere sul blog ufficiale, infatti, il nuovo aggiornamento avrà il seguente scopo:
“Implementare un server eventi integrato più leggero, offrendo la comodità agli sviluppatori DApp di personalizzare il proprio servizio eventi quando scelgono di attivare questa funzionalità; verrà inoltre migliorato il controllo dei dati del protocollo per prevenire che sulla catena vengano archiviati dati danneggiati “
Oltre a queste, che possiamo definire modifiche di ordine più strutturale, il nuovo aggiornamento punta anche a migliorare la stabilità della piattaforma; come noto, infatti, uno degli obiettivi principali degli sviluppatori è rendere TRON sempre più veloce e conveniente, lo stesso Justin Sun pubblicizzava la piattaforma come 200 volte più veloce di ethereum e 100 volte più economica di EOS, tuttavia sappiamo bene come il conseguimento di questo genere di obiettivi passi sempre, inevitabilmente, per una maggiore centralizzazione. Il problema ormai è di lunga data, per quella che è la struttura stessa di questa tecnologia è praticamente impossibile, allo stato attuale, rendere una piattaforma altamente scalabile e sicura senza sacrificare qualcosa alla decentralizzazione; è vero anche il contrario, le piattaforme decentralizzate e sicure (come lo stesso bitcoin) presentano inevitabilmente dei limiti in termini di scalabilità. Mentre bitcoin sta tentando attraverso lightning network (che consente la scalabilità off-chain) di aggirare questo problema altri progetti, come lo stesso TRON, preferiscono concentrare il proprio lavoro sui protocolli di consenso. La quadratura del cerchio non sarà facile, ci vorrà tempo prima di riuscire a trovare una soluzione che consenta decentralizzazione e sicurezza da un lato, garantendo un’alta scalabilità al contempo dall’altro; già oggi le critiche a TRON relative al fatto di essere diventato un progetto sostanzialmente centralizzato non mancano e sono anche autorevoli (è recente la notizia relativa alle dimissioni del co-founder di TRON, andato via sbattendo la porta con un post pubblico su medium), di conseguenza la gara a realizzare un’infrastruttura capace di essere decentralizzata, altamente scalabile e sicura è ancora aperta e non detto, a dirla tutta, che debba vincerla necessariamente bitcoin.
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