Donald Trump, il 47° presidente degli Stati Uniti, ha chiaramente dimostrato il suo supporto verso l’industria delle criptovalute fin dalla sua campagna elettorale. Il suo ritorno alla Casa Bianca è stato salutato con entusiasmo dalla comunità crypto, che vede in lui un potenziale alleato per la crescita del settore. Le promesse fatte durante la campagna non sono rimaste lettera morta: appena insediato, Trump ha firmato un ordine esecutivo intitolato “Rafforzare la leadership americana nella tecnologia finanziaria digitale”, un documento che sostiene attivamente la crescita e l’utilizzo degli asset digitali e della tecnologia blockchain in tutti i settori dell’economia americana.
L’ordine esecutivo rappresenta un chiaro segnale della direzione che l’amministrazione intende seguire. Particolarmente significativo è il divieto imposto alle agenzie federali di “intraprendere qualsiasi azione per stabilire, emettere o promuovere CBDC” (valute digitali delle banche centrali) sia negli Stati Uniti che all’estero. Questa mossa è interpretata come una protezione dello spazio crypto decentralizzato da potenziali competitori governativi.
La vittoria elettorale di Trump e l’entusiasmo generato dal suo insediamento hanno contribuito in modo determinante alla corsa rialzista del mercato crypto tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Gli investitori hanno reagito positivamente all’idea di un’amministrazione favorevole alla blockchain, portando valorizzazioni in crescita per numerosi asset digitali.
Ripple sotto i riflettori presidenziali
Il caso di Ripple e del suo token XRP merita particolare attenzione. La piattaforma Ripple, che ha vissuto anni di battaglia legale con la SEC, sembra ora beneficiare di un nuovo clima politico favorevole. Le recenti mosse della società sono state notate direttamente dal presidente Trump, che ha condiviso sulla sua piattaforma Truth Social due articoli riguardanti l’espansione di Ripple in territorio americano.
Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, ha dichiarato che la compagnia ha riorientato la propria strategia verso gli Stati Uniti in seguito alla vittoria repubblicana. I numeri parlano chiaro: “Il 75% dei ruoli aperti di Ripple ha ora sede negli Stati Uniti, mentre negli ultimi 4 anni la stragrande maggioranza delle assunzioni è avvenuta al di fuori degli Stati Uniti.” Ancora più impressionante è il fatto che Ripple abbia “firmato più accordi negli Stati Uniti nelle ultime sei settimane del 2024 (dalle elezioni) rispetto ai sei mesi precedenti”.
Il sostegno presidenziale a Ripple ha generato molteplici speculazioni all’interno della comunità XRP. Molti investitori vedono nell’approvazione di Trump un potenziale catalizzatore per un aumento significativo del valore di XRP nel prossimo futuro. Altri analisti, come XRPcryptowolf, hanno espresso perplessità definendo “irrazionale” la mancata reazione immediata del mercato a questa notizia.
L’alleanza tra leadership politica e innovazione blockchain
I rapporti tra Garlinghouse e Trump sembrano andare oltre il semplice apprezzamento sui social media. A gennaio, i due hanno cenato insieme nella tenuta di Trump a Mar-a-Lago, un incontro che suggerisce discussioni strategiche sul futuro delle criptovalute negli Stati Uniti.
Il mese successivo, voci sempre più insistenti hanno indicato Garlinghouse come uno dei principali candidati per il consiglio consultivo repubblicano sulle criptovalute. Questo organismo avrà il compito fondamentale di sviluppare un quadro normativo completo per il settore crypto e lavorerà a stretto contatto con il presidente e David Sacks, scelto da Trump come “zar” delle criptovalute e dell’intelligenza artificiale.
La visione dell’amministrazione Trump sembra chiara: trasformare gli Stati Uniti nella capitale mondiale delle criptovalute. Questa ambizione si traduce in un approccio normativo più amichevole verso le innovazioni blockchain e gli asset digitali, che potrebbe finalmente fornire la chiarezza regolamentare tanto attesa dall’industria.
La sinergia tra leadership politica e innovazione tecnologica potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’intero settore. L’impegno della nuova amministrazione appare orientato a creare un ambiente in cui le imprese blockchain possano prosperare sul suolo americano, invertendo la tendenza degli ultimi anni che aveva visto molte aziende crypto trasferire le proprie operazioni all’estero a causa dell’incertezza normativa.
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