Nonostante il recente crollo del mercato delle criptovalute, tra cui naturalmente anche Cardano (ADA), l’attività on-chain di questa crypto ha registrato una crescita significativa proprio nel mese di luglio. A darne conferma la stessa Cardano Foundation, che ha recentemente condiviso le statistiche relative al network di Cardano.
Cresce l’attività on-chain per Cardano (ADA)
Il dato è indubbiamente positivo, ma di certo la situazione complessiva attuale del mercato delle criptovalute resta caratterizzata da profonda incertezza per il futuro, e si fa ancora molta fatica a intravedere un’occasione per un reale recupero nel breve periodo.
Mentre osserviamo, se non altro, un rallentamento del calo del mercato, con tutte le maggiori crypto che sembrano poter avviare in queste ore una fase di consolidamento, emerge il dato relativo all’andamento dell’attività on-chain relativa al network della crypto Cardano (ADA), attualmente all’11esimo posto tra le maggiori per capitalizzazione di mercato.
Come accennato, è stata la stessa Cardano Foundation a rendere nota la crescita costante dell’attività on-chain di Cardano nel corso del mese di luglio, evidenziando che questo “slancio evidenzia l’ecosistema dinamico e in crescita di Cardano e l’impegno continuo della community”.
Per l’esattezza, le statistiche cui fa riferimento la Foundation, indicano che Cardano ha registrato una lieve crescita in vari parametri, cosa che indica un aumento dell’uso e dell’attività della rete. D’altra parte, il grafico pubblicato dalla Cardano Foundation, mostra chiaramente che le transazioni sono cresciute raggiungendo i 94,6 milioni, cioè una crescita dell’1,62%, di cui il 37% rappresentata da smart contract, il 38% transazioni semplici e il 25% metadati senza smart contract.
Lo stesso grafico mostra che gli script Plutus hanno registrato una crescita dell’1,88% nel mese di luglio, raggiungendo i 6.659, i token nativi sono cresciuti dell’1% arrivando a 10,2 milioni, e le policy sono aumentate del 7,6% a 150.477. Nel complesso i portafogli Cardano hanno mostrato un incremento minimo, essendo cresciuti dello 0,71% a 4,84 milioni nel mese di luglio. Infine per quanto riguarda i portafogli delegati la crescita è stata pressoché irrilevante, attestandosi intorno allo 0,02% fino a 1,35 milioni.
Quanto all’andamento del prezzo di ADA, il mese di luglio si è chiuso in ribasso dell’1,02%, nonostante abbia raggiunto un massimo di $0,456. C’è da dire che il mese di luglio è stato caratterizzato da fasi alterne, con diversi asset crypto che hanno reagito all’andamento incerto del mercato, ma soprattutto hanno influito negativamente le liquidazioni riguardanto il fallimento dell’exchange di criptovalute Mt. Gox, nonché le decisioni delle banche centrali relative ai tagli dei tassi d’interesse.
Come ha reagito Cardano al crollo del mercato di questo inizio agosto
Se il mese di luglio, per Cardano e per molte altre crypto, è stato caratterizzato da luci e ombre, il mese di agosto sembra partire nel peggiore dei modi per ADA e per l’intero mercato. Il crollo cui abbiamo assistito nella giornata di ieri è stato uno dei cali più improvvisi e più drastici nella storia delle crypto.
Il crollo del mercato, nel suo insieme, è stato causato da un sentiment di forte timore per una possibile recessione globale. Questo sentiment è stato alimentato naturalmente dall’aumento delle tensioni in Medio Oriente, con il rischio tangibile di un’escalation.
Non si tratta però dell’unica causa da indicare per il crollo di Cardano e delle altre crypto, infatti tutto il mercato ha iniziato a colare a picco all’inizio della settimana scorsa, quando un rapporto sull’occupazione relativo al mese di luglio si è dimostrato peggiore del previsto, preoccupando gli investitori che hanno iniziato a temere una imminente recessione.
Quanto a Cardano (ADA), mentre Bitcoin (BTC) ha perso circa il 20% nella giornata di ieri, la altcoin ha perso il 18%, prima di iniziare un qualche recupero. Non dimentichiamo che il mese di agosto è già di per sé un mese non particolarmente favorevole alle crypto, e più in generale agli asset più rischiosi.
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