Con un post pubblicato su medium nella giornata di venerdì 27 settembre Ethan Beard (vice presidente di Xpring, l’incubatore che fa capo a ripple) ha comunicato l’acquisizione di logos, una startup che ha sviluppato un sistema di pagamento caratterizzato da elevata velocità e scalabilità; a seguito di questa acquisizione la squadra di logos inizierà ad occuparsi di sviluppare un nuovo modello di sistema finanziario decentralizzato (DeFi) che dovrà implementare l’uso di XRP per funzionare, dato che l’obiettivo principale di Xpring è prima di tutto dare vita a un ecosistema di nuove applicazioni che rappresentino casi d’uso concreti per la criptovaluta made in ripple. Inoltre questo nuovo acquisto cambierà anche la struttura dell’organigramma interno ad Xpring, Michael Zochowski, fondatore e CEO di Logos, infatti, assumerà l’incarico di responsabile dell’ufficio DeFi di Xpring (restando comunque alla guida del proprio team originario) e mettendo a frutto le risorse (economiche ma non solo, anche in termini di relazioni e contatti) che ripple è in grado di offrire.
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Nel suo post Beard comunica anche che il nuovo team opererà all’interno degli uffici di Ripple a New York e coglie l’occasione per rimarcare la crescita importante che Xpring ha avuto nell’ultimo anno sia in termini di dipendenti che in termini di investimenti, con oltre mezzo miliardo di dollari destinati a promuovere e sostenere più di 20 nuovi progetti avviati negli ultimi dodici mesi; tra le acquisizioni più recenti e più interessanti mette a segno da Xpring negli ultimi tempi segnaliamo la catena di ATM di criptovaluta CoinMe e la startup di monetizzazione dei contenuti Coil (alla quale è stato erogato un finanziamento gigantesco in XRP).
Insomma, ripple continua a crescere e sta facendo tutti i passi necessari per fornire ad XRP casi d’uso concreti che ne sostengano il valore, cosa che ripple, come piattaforma, non è in grado di garantire dal momento che il sistema è pensato per consentire di trasferire valore senza doverlo ogni volta convertire nella criptovaluta nativa; come sempre, in compenso, il mercato ha accolto con freddezza la notizia dell’acquisizione di logos, che non ha avuto alcun effetto sul prezzo di XRP, mentre le polemiche sul presunto dump provocato dalle strategie di auto-finanziamento da parte dell’azienda sembrano essersi sopite e anche l’idea (che come abbiamo scritto già in diverse occasioni è sempre parsa poco praticabile) di un hard fork da parte della comunità è già finita a prendere polvere nella soffitta degli scherzi di cryptobitlord (l’account che su twitter aveva lanciato l’iniziativa). Non si placano invece i timori relativi al rischio che XRP possa essere equiparata negli USA a un’obbligazione, cosa che continua a rappresenta una vera e propria spada di damocle sulla testa di chi ha deciso di investire in questa criptovaluta.
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