Sono molto contento di parlare dell’analisi pubblicata ieri da Diar perché conferma implicitamente una mia tesi per la quale ho ricevuto molte pernacchie in passato ma che, secondo questo report, sarebbe sostanzialmente esatta; andiamo con ordine però, onde evitare di fare confusione. Diar analizza i processi di accumulazione di BTC durante il bear market del 2018 a partire da un dato importante relativo all’aumento dei portafogli su cui erano custoditi importi tra i mille e i diecimila bitcoin. L’analisi evidenzia come proprio nel corso del bear market, nel pieno della flessione dei prezzi, fosse in corso una enorme fase di accumulazione; esattamente quello che ho sostenuto anch’io nel 2018 ricevendo in cambio grasse risate. Rispetto all’agosto 2018, evidenzia Diar, i portafogli big size (quelli che custodiscono tra i mille e i diecimila bitcoin) sono passati dal detenere il 20% della supply circolante a possederne il 26%. Durante il “cripto-inverno” quindi, qualcuno ne ha approfittato per accumulare bitcoin a mani basse impossessandosi di quasi il 7% delle monete disponibili; un altro aspetto interessante di questa analisi riguarda il fatto che dall’inizio del 2019, come riporta Diar, circa il 40% dei bitcoin estratti è stato accumulato dai portafogli Firm Size (oltre 100.000BTC). Tutto questo dimosta bene una cosa (e lo ha rilevato di recente anche Adamant Capital) e cioè che la fase di accumulazione che ha caratterizzato il 2018 ha ricalcato lo stesso schema di accumulazione che aveva caratterizzato il bear market del 2014-2015; a fronte di questi dati il 2018, che pure è stato un anno horribilis, sembrerebbe configurarsi come una continuazione del trend rialzista invece che come un vero e proprio mercato ribassista. I grossi ribassi subiti da bitcoin, infatti, sono stati accompagnati da una contrazione dei volumi mentre nei bear market propriamente detti i ribassi sono accompagnati da alti volumi. Bitcoin, di conseguenza, è ancora dentro un trend bullish di lungo periodo che, come osservano molti analisti, potrebbe portare a ricalcare il modello di crescita del Dow Jones, che è cresciuta per oltre un secolo consecutivamente. Il che spiega e giustifica quanto il grosso dei bitcoiners affermano da anni e cioè che bitcoin non andrebbe shortato mai, ma va hodlato ad oltranza.

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