Ci sono diverse correnti di pensiero sugli articoli che certi media mainstream dedicano agli asset finanziari. C’è chi pensa che quando troppa attenzione viene riservata dai periodici specializzati a certi asset finanziari è meglio allontanarsi; c’è invece chi crede che questo rappresenti la certificazione di un fenomeno che sta diventando di massa. In tal senso lasciamo ad ognuno la libertà di interpretare l’ultimo articolo del celebre periodico specializzato Barrons dal titolo “Bitcoin is sometimes called digital gold, and for good reason”.
Bitcoin prenderà il posto dell’oro?
Secondo il giornalista che ha curato l’articolo entrambi questi strumenti hanno qualità in comune. Sono relativamente scarsi, riconosciuti a livello internazionale e possono essere posseduti mantenendo l’anonimato. A tutto ciò Bitcoin aggiunge però il vantaggio di poter essere posseduto senza sostenere costi di sicurezza come nel caso dell’oro. Per il metallo giallo una cassetta di sicurezza o una cassaforte è indispensabile, per Bitcoin basta un pc o un pezzo di carta dove annotare il codice.
Ci permettiamo di aggiungere però un altro elemento che hanno in comune oro e bitcoin ovvero l’essere strumenti finanziari senza cedola o dividendo. Questo aspetto non è trascurabile per chi investe perché chiaramente in un contesto di tassi di interesse in rialzo come negli Stati Uniti il non essere strumenti che riconoscono sull’investimento l’erogazione di un flusso cedolare fa la differenza. Differenza che diventa importante soprattutto in un contesto di tassi reali positivi, ovvero di cedola da investimento obbligazionario superiore all’inflazione.
Ovviamente pregi e difetti dell’uno o dell’altro vengono costantemente portati alla ribalta dai diversi interlocutori. Il World Gold Council, associazione che rappresenta le società aurifere, ha emesso un report in cui sentenzia che Bitcoin non potrà sostituire l’oro. Il metallo giallo è regolamentato a livello centrale, è meno volatile ed è riconosciuto a livello internazionale come strumento diversificatore di un qualsiasi portafoglio di investimento.
Come abbiamo visto in un precedente articolo le metriche sono ancora decisamente a favore dell’oro fisico. Il valore totale dell’oro nel mondo supera i 7 miliardi di Dollari e mediamente vengono scambiati 250 miliardi di dollari di oro in controvalore contro gli appena 6 miliardi di Bitcoin.
Ma come si è mosso il rapporto di scambio tra Bitcoin e oro negli ultimi anni? Ce lo dice il grafico successivo. Dopo il boom di dicembre in cui per 1 Bitcoin servivano oltre 15 once d’oro, il rapporto si è ridimensionato nettamente tornando a 5 once per 1 BTC.
Ovviamente noi non sappiamo qual è il corretto valore di equilibrio, ma il fatto che 1 BTC vale più di un’oncia d’oro ci sembra un elemento che riconosce l’importanza di Bitcoin nel panorama finanziario internazionale.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valutevirtuali.com.