Un altro mese un’altra hard fork. Sembra una moda ormai quella di creare delle versioni alternative del Bitcoin sfruttandone la storia e le caratteristiche tramite la blockchain. Creando una versione Hard Fork del BTC tutta la storia in termini di transazioni viene preservata e soprattutto coloro che sono in possesso di BTC guadagnano lo stesso ammontare in nuovi token.
Ed è proprio per questo che questi progetti stanno proliferando. Se dopo Bitcoin Cash ad Agosto, che aveva una certa ragione di nascere (aumento della blocksize), e dopo Bitcoin Gold ad Ottobre, molto meno seguito ed ancora dal futuro incerto, a Novembre viene lanciato Bitcoin Diamond allora qualche domanda dobbiamo porcela.
Prima di tutto se sia lecito sfruttare il brand Bitcoin per farsi pubblicità e arrivare facilmente alla ribalta delle news. Ed in secondo luogo se non si corra il rischio non solo di inflazionare la criptovaluta, ma soprattutto quello di mettere a repentaglio i Bitcoin degli utenti durante il passaggio alla nuova criptovaluta.
Perché è possibile perdere i Bitcoin quando si interagisce con un hard fork?
Proprio perché la blockchain è condivisa, anche le chiavi private sono condivise finché non si effettua uno split sul proprio wallet. Per cui per fare il “claim” dei nuovi token si è “costretti” ad utilizzare lo stesso indirizzo e la stessa chiave privata del Bitcoin. Approfittando di questo alcuni siti fake creati da hacker potrebbero spacciarsi per il sito del coin vero chiedendo la vostra chiave privata per fare il claim dei nuovi coin. In questo modo però entrerebbero in possesso della chiave privata dei BTC e per cui sarebbero in grado di trasferirli ovunque essi vogliano. Così è successo proprio con Bitcoin Gold.
Altro problema che può verificarsi è quello della doppia spesa. Nel caso che la nuova chain non implementi la “replay protection” potrebbero riscontrarsi problemi di doppia spesa. Ovvero i coin spesi su di una catena potrebbero risultare spesi anche sull’altra, quella del Bitcoin. Un doppio trasferimento di cui l’utente non si accorgerebbe prima di consultare il wallet BTC. È proprio su questo punto che è si è divisa la Bitcoin community e che ha fatto fallire il fork a Segwit2x.
Bitcoin Diamond è uno scam o dobbiamo fidarci?
Questo recente post su medium sembra non lasciar spazio a dubbi. Le (poche) informazioni su quest’ultima fork lasciano trasparire la poca serietà del progetto.
Riassumiamo le informazioni che abbiamo a riguardo:
- La fork è avvenuta il 22 Novembre, l’account di twitter è stato registrato a Novembre 2017.
- Stessa cosa per il gruppo Telegram: creato solo a novembre 2017, pochi giorni prima della fork, e senza discussioni sullo sviluppo.
- Sul sito c’è un invito ad unirsi alla Slack community, che è in realtà solamente un link a Slack, non un invito.
- Il nome a dominio btcd.io è stato registrato anonimamente su godaddy solo il 3 Novembre.
- Tra gli exchanges sui quali il BCD, la sigla del Bitcoin Diamond, è quotato, EXX.com è il primo ad essere menzionato sul sito. Da quando questo misterioso exchange con sede ad Hong Kong ha quotato il BCD sembra che altri exchange minori si siano adeguati, forse per paura di perdere l’opportunità di attrarre traders interessati.
- Il team di sviluppo resta un mistero. Sul sito sono riportati i nomi di tre sviluppatori: “Evey”, “007” e “?”. Di certo la trasparenza non è il loro forte.
- Anche il codice sorgente non è condiviso da nessuna parte al momento e l’unica cosa che viene scritta a riguardo è che chiunque abbia un BTC riceverà 10 BCD.
- Ci sono alcuni wallets, citati sul sito, che a detta loro dovrebbero supportare il progetto, ma sono per lo più sconosciuti.
- I due wallet hardware più conosciuti, Ledger e Trezor, hanno annunciato ufficialmente tramite twitter che senza accesso al codice sorgente e senza che BCD metta in piedi una blockchain vera e propria non ci sarà alcun supporto.
Che altro aggiungere? Come sempre raccomandiamo prudenza, estrema prudenza in questo caso. La fame di token gratis a volte può essere controproducente. Può darsi che il progetto Bitcoin Diamond riesca a venire alla luce in futuro, ma al momento non ci sono i presupposti: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
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