Sono passati ormai quasi due anni da quando blockstream ha lanciato un satellite in orbita per permettere alle persone che non hanno accesso a una connessione internet di lanciare un nodo completo bitcoin; ieri Adam Back, amministratore delegato di blockstream, è tornato sulla questione nel corso di un intervento in occasione dell’edizione di Consensus di quest’anno. I vantaggi di avere accesso a una connessione satellitare, sostiene Back, vanno ben oltre la necessità di offrire accesso alla rete in quelle zone del pianeta in cui internet non è servita; la questione ha rilevanza sia in termini geopolitici sia in termini di privacy. Il CEO di blockstream, infatti, ha spiegato che una delle prime cose che accadono durante un colpo di stato è che la rete internet viene spenta; in uno scenario di questo tipo (neanche così improbabile come dimostrano le primavere arabe o, in tempi più recenti, la situazione venezuelana) è importante garantire alle persone la possibilità di continuare a movimentare il denaro. Tale necessità (aggiungo io) permetterebbe alle persone di poter fuggire dal paese (cosa per la quale serve denaro e neanche poco) o di organizzare una qualche forma di resistenza (altra cosa per la quale serve denaro). Abbandonando gli scenari da fantapolitica Back ha proseguito il suo intervento evidenziando come l’accesso alla rete bitcoin via satellite, più concretamente, permetta alle persone di risparmiare i costi della larghezza di banda, dando loro anche l’opportunità di migliorare i livelli di privacy. Senza le dovute accortezze, infatti, chiunque può vedere l’indirizzo ip associato a un nodo bitcoin, appoggiandosi a una connessione satellitare, invece, questo diventa molto più complicato. Di conseguenza sfruttando il servizio satellitare di blockstream è possibile migliorare la privacy e fare in modo che nessuno sappia che una determinata persona ha lanciato un nodo bitcoin. Vorrei aggiungere, agganciandomi al ragionamento fatto da Back, che questo è un particolare da tenere in debita considerazione; spesso si parla del rischio di ban da parte dei governi, un rischio che attualmente io non vedo, ma che comunque non possiamo ignorare; ora, in caso di eventuale ban, le connessioni internet sono proprio il punto debole della catena, è attraverso di loro che un governo potrebbe risalire ai nodi presenti in un determinato paese decidendo di spegnerli. Attraverso una connessione satellitare, quindi, si aggira questo problema, si migliora la privacy dei minatori e gli si offre uno strumento valido per proteggersi nel caso di un giro di vite governativo contro bitcoin. Back ha quindi concluso il suo intervento sviscerando i vantaggi di questo sistema per i miners ed evidenziando come i collegamenti via satellite offrano una valida alternativa ai minatori per scongiurare eventuali blocchi del servizio che gli impedirebbero di proseguire la loro attività; L’AD di blockstream ha quindi fatto riferimento ad alcune storie che gli sono state raccontate da alcuni minatori, che gli hanno riferito di essersi trovati costretti a proseguire la loro attività usando per la connessione il loro smartphone, in certi casi per oltre una settimana. I vantaggi di un collegamento satellitare, quindi, sono molteplici, vanno dal mero risparmio economico, passando per la possibilità di erogare il servizio ovunque ed arrivano agli aspetti inerenti alla privacy con tutto ciò che ne consegue anche a livello geopolitico.
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