Il lancio della sua stablecoin è stato già annunciato ufficialmente dalla società Ripple, che si appresta a mettere in circolazione quella che potrebbe diventare una rivale di prim’ordine per USDT. La nuova moneta sarà ancorata al dollaro, sarà disponibile anche su Ethereum, e alla sua introduzione sono legate interessanti opportunità.
Arriva la stablecoin di Ripple
La notizia dell’arrivo della stablecoin di Ripple è ufficiale, inoltre l’attesa dovrebbe non essere neppure particolarmente lunga visto che dovrebbe fare la sua comparsa entro la fine del 2024. Ma quali scenari si aprono con la nascita di una nuova stablecoin? Monica Long, presidente di Ripple, ha spiegato che la nuova stablecoin “fungerà da punto di ingresso fondamentale per offrire nuove opportunità e casi d’uso istituzionali e DeFi”.
Il nuovo asset lanciato dalla società Ripple sarà supportato da depositi in USD e titoli del Tesoro Usa, i livelli di trasparenza e affidabilità necessari saranno garantiti dal controllo di una società terza.
La decisione di immettere nel mercato una stablecoin da parte della società è legata all’andamento del mercato, che secondo Ripple potrebbe continuare a crescere in modo significativo, passando dagli attuali 150 miliardi di dollari, fino a raggiungere i 2.800 miliardi di dollari di capitalizzazione entro il 2028.
In un post su X, il CTO di Ripple, David Schwartz, ha dichiarato: “potevamo lanciarla anche prima, ma dopo aver monitorato il mercato abbiamo aspettato un momento più ‘strategico'”.
La stablecoin di Ripple sarà la nuova rivale di USDT?
Le previsioni della società in merito al lancio della nuova stablecoin sono naturalmente positive, in parte proprio per gli scenari macroeconomici che si aprirebbero. Qualche difficoltà invece si potrebbe incontrare sul lato regolamentare.
Nel mercato delle stablecoin potrebbe essere in arrivo un giro di vite a breve, infatti secondo JPMorgan la stessa USDT potrebbe andare incontro a politiche più stringenti negli Stati Uniti. Uno scenario che potrebbe concretizzarsi anche per via del semi-monopolio della prima stablecoin che attualmente rappresenta 110 miliardi di dollari sul totale di 150 miliardi dell’intero mercato, e le autorità potrebbero decidere di contrastare questo trend.
Ed ecco che vediamo Ripple inserirsi in questo contesto con una nuova stablecoin in grado di offrire un’alternativa agli investitori istituzionali. Secondo Schwartz a giovarne saranno “le aziende” che soffrono per la poca scelta disponibile oggi, e dall’assenza, fino ad oggi, di un prodotto “confezionato ad hoc” con tutte le carte in regola sotto il profilo normativo.
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