L’industria delle criptovalute non conosce sosta, feste, ferie, per cui mentre Vitalik Buterin, il giorno dell’antivigilia, presentava la sua nuova proposta per la transizione ad ethereum 2.0 la fondazione Cardano ha pensato bene di andare ancora oltre e fare il suo annuncio ieri, proprio la vigilia di Natale; come confermato dall’amministratore delegato di IOHK, Charles Hoskinson, è stato rilasciato un nuovo aggiornamento teso a migliorare la stabilità della rete attraverso la risoluzione di alcuni bug emersi di recente. Hoskinson ha poi proseguito rimarcando come il team di Cardano abbia lavorato sul backend del portafoglio e su Daedalus anche per garantire una migliore esperienza utente; questo è un aspetto importante, perché spesso gli sviluppatori si concentrano su aspetti come la scalabilità, la stabilità e la sicurezza della rete, tralasciando l’usabilità della piattaforma, che è invece una delle questioni più importanti se vogliamo raggiungere l’adozione di massa alle criptovalute come sistemi di pagamento. Il CEO ha inoltre evidenziato come il nuovo aggiornamento rappresenti un grande passo in avanti per Cardano ed ha ringraziato i membri del team che hanno consentito il suo rilascio rinunciando ad andare in vacanza.
Hoskinson ha poi voluto tirare le somme di questo 2019, evidenziando come l’anno che sta volgendo al termine sia stato particolarmente positivo per Cardano, con le pool attive sulla rete che sono passate da 340 a 500 unità, un risultato ben al di sopra le più rosee previsioni. Tutto questo entusiasmo, però, non si ritrova sui grafici con l’andamento delle quotazioni; dopo che ADA è tornata sui minimi storici nel luglio di quest’anno, infatti, il prezzo ha iniziato a muoversi lateralmente e fatica a schiodarsi da quota 0,34$. Siamo quindi ben lontani dai massimi toccati durante il bull run avuto tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 quando ADA arrivò a toccare quotazioni intorno a 1,3$ e non sembra che ci sia all’orizzonte notizia o novità capace di rilanciare i prezzi in alto. Intanto la fondazione cardano, Emurgo e IOHK continuano ad essere ai ferri corti e probabilmente sono proprio le vicissitudini a livello di governance che stanno danneggiando la crescita di un progetto cui molti guardavano con enorme entusiasmo fino a neanche 18 mesi fa ma che sembra invece improvvisamente uscito dai radar di tutti i maggiori investitori negli ultimi mesi.
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