XLM è la criptovaluta nativa della piattaforma stellar, controllata dall’omonima fondazione senza scopo di lucro SDF (Stellar Development Foundation); come molte altre cripto del suo genere ha una funzione inflattiva che tende a far crescere la supply disponibile in maniera controllata.
XLM è una delle criptovalute che rimuove l’inflazione
Secondo quanto riportato da un post pubblicato nella giornata di ieri dal sito della fondazione gli sviluppatori hanno deciso di stoppare questa funzione con uno dei prossimi aggiornamenti, di modo da prevenire il rilascio di nuove monete oltre alla supply già circolante. Ovviamente ora spetterà alla comunità votare questa proposta, per la quale però è lecito immaginare non ci saranno problemi a raggiungere il consenso. Come si può leggere nel post, infatti, gli sviluppatori sostengono che:
“Dopo aver ascoltato ciò che tutti avevano da dire e ponderato i pro e i contro, chiediamo ai validatori di considerare la possibilità di disabilitare l’attuale meccanismo di inflazione. Abbiamo implementato tale cambiamento nella versione 12 del core Stellar e incoraggiamo i validatori a votare per accettarlo”
I nodi validatori della rete avranno tempo fino a fine mese (il 28 ottobre per la precisione) per installare la nuove versione del core, a quel punto i risultati verranno analizzati e sapremo se la rete ha deciso di affrancarsi dal meccanismo dell’inflazione controllata. Lo scopo di questo sistema, originariamente, era di consentire il finanziamento di nuovi progetti attraverso i fondi extra ottenuti dalla rete per mezzo del meccanismo inflattivo, tuttavia quest’idea, traslata nella realtà, ha dimostrato di fare acqua da tutte le parti. Quello che è successo è che invece di destinare quella supply extra al finanziamento di progetti basati su piattaforma Stellar il grosso degli utenti ha preferito intascarsela, rendendo quindi il piano iniziale sostanzialmente inefficace.
Tecnicamente la rete non dovrebbe avere difficoltà ad trovare un consenso intorno a questa proposta, dal momento che l’aumentare della supply ostacola la crescita del prezzo, tuttavia se non dovessero riuscire a comprendere quanto questa proposta li avvantaggi potrebbero anche finire per non votarla e, a quel punto, la funzione di inflazione verrebbe reintrodotta. Dovremo quindi aspettare la fine di questo mese o l’inizio del prossimo per sapere come evolverà questa storia, per adesso possiamo solo notare che il mercato ha reagito, contrariamente alle attese, in maniera piuttosto fredda a questa notizia, probabilmente perché ancora non è possibile conoscere quale esito avrà la votazione.
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