La notizia è arrivata durante un evento organizzato lo scorso 29 Aprile cui ha partecipato Dominik Schiener, co-founder della Fondazione Iota, e le autorità locali di Austin (in Texas), che è stata l’occasione per le parti di descrivere la loro visione di un sistema di trasporti basato sull’interoperabilità, dove cioè ogni mezzo (dal treno, al bus fino alla metro) è capace di interagire con la medesima app di pagamento e, ovviamente, con una singola identità digitale. Schiener, tirando non poca acqua al suo mulino, ha colto l’occasione per affermare che l’unico modo per ottenere un sistema di scambio di questo tipo è quello di avere uno standard comune ampiamente adottato; c’è da scommettere che, nella testa di Schiener, tale standard non può che essere rappresentato da IOTA.
Collaborazione tra il dipartimento dei trasporti di Austin e IOTA
Detto questo è innegabile che IOTA abbia messo a segno una serie di partnership importanti negli ultimi tempi, inclusa ovviamente quella più recente in ordine di tempo, con Jaguar, di cui ci siamo occupati qualche giorno fa; al netto di quelli che possono essere gli effetti positivi per questo progetto ciò che andrebbe però valutato più seriamente è l’impatto che questo tipo di tecnologia è ormai vicina a realizzare nella nostra vita di ogni giorno. Oggi, infatti, è possibile immaginare un futuro in cui con una banale app sul cellulare potremo viaggiare su qualunque mezzo pubblico, in qualunque città, usando sempre la stessa applicazione e magari pagando solo strettamente per la tratta percorsa; con la medesima tecnologia sarebbe possibile tracciare gli spostamenti delle persone, ottimizzando il servizio e riducendo i costi per tutti. Il motivo è facile da intuire, intanto avendo una mappa precisa, dettagliata e aggiornata in tempo reale di flussi di transito è possibile strutturare il servizio di conseguenza.
Per quanto riguarda il trasporto urbano, inoltre, un sistema di questo tipo potrebbe definire per ogni passeggero dove il viaggio è iniziato e dove è terminato, facendogli pagare solo il percorso effettuato invece che un biglietto valido solo per una corsa; vero senza dubbio che ogni azienda avrà, giusto il tempo che se ne rendano conto, una bella convenienza nello sviluppare un proprio token di utilità, ma se tutti usassero il medesimo standard tali token potrebbero venire convertiti in tempo reale e chiunque potrebbe usare indifferentemente i mezzi pubblici in qualunque paese del mondo, senza dover ogni volta scaricare un’app sulla quale poi doversi di nuovo autenticare.
Un’unica identità digitale, una sola applicazione, per viaggiare su qualunque mezzo pubblico in qualunque parte del mondo; una cosa che fino a qualche anno fa sarebbe sembrata fantascienza e che invece oggi grazie alla tecnologia blockchain sembra essere quasi a portata di mano. E’ davvero questo quello che il futuro ci prospetta o questa tecnologia è destinata ad eclissarsi, senza produrre alcun cambiamento concreto nel nostro stile di vita, come sostengono i detrattori, alla velocità con cui si scioglie un gelato nel deserto? Per scoprirlo dovremo attendere che le cose facciano il loro corso, il tempo ci dirà quale delle due fazioni avrà avuto ragione.
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