Con un comunicato emesso in data odierna la nota piattaforma di scambio sudcoreana Bithumb ha annunciato l’esito di un audit indipendente richiesto dopo il furto di 13mln di dollari in criptovaluta ($EOS) avvenuto circa due settimane fa; da quel che si apprende ad organizzare il furto sarebbe stato un insider (cioè un dipendente dell’azienda stessa) secondo quanto dichiarato dagli stessi dirigenti. Non bisogna però fare l’errore di credere che eventi di questo tipo riguardino solo il mondo delle criptovalute, soltanto qualche giorno fa, infatti, i giornali italiani facevano rimbalzare la notizia di un dipendente unicredit che (guarda caso sempre sul mercato asiatico, ma questa volta in Cina) aveva sottratto, anche lui, 13mln di dollari; la differenza tra questi due fatti così simili è che mentre nel caso di Bithumb il furto è avvenuto ai danni dell’azienda (l’audit esterno conferma infatti che i fondi dei clienti sono sempre stati al sicuro grazie al cold storage), nel caso del dipendente infedele di unicredit i fondi sono stati sottratti direttamente dai risparmi dei correntisti.
Esiti di un audit indipendente
Non è comunque la prima volta che Bithumb subisce un furto così importante, già nell’agosto dello scorso anno, infatti, un hacker aveva sottratto alla piattaforma ben 30mln di dollari; queste perdite si cumulano sul bilancio dello scambio sudcoreano a quelle provocate dal crollo di bitcoin, mandando pesantemente in rosso il bilancio di Bithumb che nel corso dell’ultimo anno ha consolidato perdite per 180mln di dollari (una cifra quindi tutt’altro che irrilevante). Nonostante questo l’azienda comunica che gli scambi sulla piattaforma sono aumentati del 17,5% nello stesso periodo di tempo; questa notizia lascia però il tempo che trova se consideriamo le continue accuse che vengono mosse a tutti i maggiori exchange relativamente al fatto di alterare sistematicamente i volumi di trading sulle piattaforme (si parla sempre più esplicitamente di volumi falsati volutamente per indurre in errore i trader).
Nonostante Bithumb dichiari che i fondi dei clienti siano sempre stati al sicuro e l’audit indipendente confermi questa dichiarazione, resta l’annoso problema dell’enorme fiducia che i clienti devono continuare a nutrire nelle diverse piattaforme nel momento in cui decidono di affidare il loro denaro a un’azienda centralizzata come appunto sono tutte le maggiori piattaforme di scambio e gli innumerevoli attacchi cui gli exchange sono continuamente sottoposti non fanno che rinvigorire le piattaforme decentralizzate. Insomma, il giorno in cui il trading di criptovalute si sposterà in massa sui DEX (exchange decentralizzati) sembra sempre più vicino e l’unica piattaforma che ha dimostrato una buona visione di lungo termine decidendo di sviluppare un proprio DEX sembra essere Binance; tutti gli altri, invece, sembrano non accorgersi del pericolo rifiutandosi di muoversi in questa direzione.
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