In un mercato crypto dominato da deflussi e correzioni diffuse, Solana si distingue come l’unico ecosistema capace di mantenere forti afflussi nei suoi ETF, rafforzando la narrativa di un nuovo leader tra gli asset digitali istituzionali.

Bitcoin e Ethereum ETF in ritirata
Il mercato degli ETF crypto ha iniziato la settimana con una netta divergenza, con Bitcoin ed Ethereum, i due colossi del settore, che hanno registrato consistenti deflussi che riflettono una perdita di fiducia da parte degli investitori istituzionali.
I fondi su Bitcoin hanno subito il quarto giorno consecutivo di riscatti, con deflussi complessivi pari a 186,51 milioni di dollari. Tutte le uscite sono arrivate dal fondo BlackRock’s IBIT, mentre gli altri 11 ETF su BTC non hanno registrato movimenti di capitale. Nonostante ciò, il volume di scambio complessivo ha raggiunto 4,69 miliardi di dollari, segno di un mercato ancora molto attivo ma sotto pressione.
Parallelamente, gli Ether ETF hanno visto uscire un totale di 135,76 milioni di dollari distribuiti su sei fondi. Il più colpito è stato BlackRock’s ETHA, con 81,7 milioni di dollari in riscatti, seguito da Fidelity’s FETH con 25,14 milioni e Grayscale’s ETHE con 15,03 milioni. In totale, gli asset netti degli ETF su Ethereum sono scesi a 24,02 miliardi di dollari, consolidando la tendenza negativa.
Solana ETF con afflussi record
In netto contrasto con il trend ribassista di Bitcoin ed Ethereum, gli ETF su Solana (SOL) hanno continuato ad attrarre nuovi capitali, segnando un’inversione strutturale nei flussi istituzionali. Nella sola giornata di lunedì, i fondi legati a Solana hanno registrato un afflusso netto di 70,05 milioni di dollari, trainato da Bitwise’s BSOL con 65,16 milioni, seguito da Grayscale’s GSOL con ulteriori 4,9 milioni.
Gli asset netti totali nei Solana ETF sono saliti a 513,35 milioni di dollari, mentre il volume di scambio giornaliero ha raggiunto 67,59 milioni. Secondo diversi analisti, l’interesse crescente verso Solana riflette un chiaro spostamento della preferenza degli investitori verso asset alternativi capaci di offrire maggiore scalabilità e rendimento.
“Solana sta catalizzando l’attenzione dei desk istituzionali, grazie alla sua combinazione di efficienza e crescita on-chain,” ha commentato un analista di mercato.
Solana si rafforza tra le Layer1
Dopo il debutto degli ETF il 28 ottobre, Solana ha attratto oltre 155 milioni di dollari di afflussi nei primi tre giorni di negoziazione. Il fondo Bitwise’s BSOL domina la scena con 152,5 milioni di dollari in asset, rappresentando il 98% delle entrate totali, mentre Grayscale’s GSOL controlla circa 2,2 milioni.
La rete Solana ha anche registrato una crescita record nella fornitura di stablecoin, con un incremento giornaliero di 152 milioni di dollari, superando Ethereum, che si è fermato a 140 milioni. Questo boom di liquidità on-chain indica una correlazione diretta tra l’arrivo dei fondi ETF e l’espansione della base monetaria all’interno dell’ecosistema Solana.
Secondo Zach Pandl, Head of Research di Grayscale, i Solana ETF potrebbero assorbire fino al 5% della supply totale del token entro due anni, portando il valore in gestione a oltre 5 miliardi di dollari, un aumento del 3.000% rispetto ai livelli attuali.
Livelli tecnici cruciali per Solana
Nonostante l’interesse istituzionale, Solana ha avviato la settimana con una correzione del 20% dal picco recente, scendendo fino a 159,55 dollari. Il calo riflette un fisiologico raffreddamento dopo l’euforia da lancio degli ETF.
Tuttavia, analisti tecnici individuano una zona di domanda chiave tra 150 e 160 dollari, un eventuale rimbalzo da quest’area potrebbe spingere il prezzo verso 180–200 dollari, mentre una rottura al ribasso potrebbe riportarlo ai 113–120 dollari.
Società come Forward Industries, tra i maggiori investitori istituzionali in Solana, stanno subendo perdite non realizzate per oltre 382 milioni di dollari, ma la fiducia resta alta grazie alle prospettive di lungo periodo.
$PEPENODE: nodi, staking e ricompense

Il contrasto tra i flussi in uscita da Bitcoin ed Ethereum e quelli in entrata su Solana evidenzia una transizione strategica nel sentiment istituzionale. Mentre gli investitori riducono l’esposizione sugli asset maturi, Solana emerge come nuovo polo d’attrazione per fondi e trader professionali.
In parallelo, il progetto PepeNode sta seguendo un percorso analogo di innovazione decentralizzata, ma applicato al modello mine-to-earn. PepeNode consente agli utenti di acquistare Miner Nodes e generare rendite immediate attraverso l’hashpower e gli upgrade dinamici.
Il token $PEPENODE, disponibile in prevendita al costo di 0,0011363 dollari con una supply totale di 210 miliardi, alimenta un ecosistema basato su staking con rendimento annuo del 627%, burning con il 70% dei token spesi negli upgrade e ricompense automatiche, creando una forte pressione deflazionistica.
La piattaforma integra inoltre un sistema on-chain di mining, referral al 2%, e una dashboard in tempo reale per monitorare i rendimenti. Le future espansioni includono upgrade NFT e leaderboard competitive, consolidando PepeNode come uno dei progetti ERC-20 più interessanti, con una prevendita che ha già raccolto 2 milioni di dollari.
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