Gli Stati Uniti sequestrano oltre 127.000 Bitcoin da una maxi frode asiatica, portando la loro riserva strategica oltre i 37 miliardi di dollari.

Gli Stati Uniti sequestrano 127.271 Bitcoin
In un’azione senza precedenti, il governo degli Stati Uniti ha annunciato il sequestro di 127.271 Bitcoin, per un valore di circa 14 miliardi di dollari, collegati a una vasta rete criminale operante nel Sud-Est asiatico. L’indagine punta al cinese Chen Zhi, alias Vincent Chen, accusato di aver orchestrato una serie di truffe online e di riciclaggio di denaro attraverso la sua organizzazione Prince Group, con base in Cambogia.
Secondo quanto dichiarato dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) e dalla Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), la rete di Chen gestiva complessi schemi di frode noti come pig butchering scams, ossia truffe d’investimento che sfruttano legami emotivi costruiti nel tempo per indurre le vittime a depositare fondi in piattaforme false.
La rete criminale e le “scam compounds”
Le autorità statunitensi descrivono una struttura capillare e violenta, composta da “scam compounds”, centri operativi fortificati dove migliaia di lavoratori, spesso migranti ingannati da offerte di lavoro fasulle, erano costretti a condurre attività di truffa online sotto minaccia.
Il Prince Group avrebbe gestito almeno dieci strutture principali, tra cui il Jinbei Hotel and Casino, il Golden Fortune Science and Technology Park e il Mango Park. Gli investigatori hanno rinvenuto registri contabili che riportano dettagli sulle operazioni e sui profitti, nonché la frase cinese “sha zhu”, ovvero “macellazione del maiale”, espressione tipica per indicare le truffe a lungo termine.
Il gruppo di Chen avrebbe inoltre corrotto funzionari pubblici e utilizzato contatti politici per evitare controlli e ottenere informazioni in anticipo su eventuali raid delle forze dell’ordine, garantendosi così anni di impunità.
Riciclaggio, mining e sequestro record di Bitcoin
L’indagine ha rivelato che l’organizzazione di Chen Zhi ha riciclato miliardi di dollari attraverso società di comodo, immobili, casinò, miniere di Bitcoin e altri business internazionali. Parte dei fondi è transitata su Huione Group, conglomerato finanziario cambogiano accusato di facilitare il riciclaggio di denaro proveniente da hacker nordcoreani e da altre reti criminali digitali.
La FinCEN ha pertanto invocato la Sezione 311 del Patriot Act, isolando ufficialmente Huione dal sistema bancario statunitense e definendolo “un canale primario per il riciclaggio di proventi da frodi cripto e cybercrimini”. Parallelamente, l’OFAC e il governo britannico hanno imposto sanzioni a 146 individui e società collegate al Prince Group.
Le autorità americane sostengono che i 127.271 Bitcoin sequestrati siano rimasti inattivi dal 2020, potenzialmente collegati all’operazione mineraria LuBian, e che ora risultino già in possesso del governo USA. Se confermato, questo porterebbe il totale detenuto a oltre 325.000 BTC, equivalenti a 37 miliardi di dollari ai valori attuali.
La nuova politica di Washington su Bitcoin
A marzo 2025, il presidente Donald Trump ha firmato un Executive Order istituendo la Strategic Bitcoin Reserve (SBR), una riserva strategica di Bitcoin di proprietà del Dipartimento del Tesoro. Secondo il decreto, tutti i Bitcoin confiscati in procedimenti penali o civili verranno aggiunti alla riserva strategica e non sarà venduta sul mercato.
In base a questa normativa, i 127.000 BTC sequestrati al gruppo di Chen dovrebbero essere trasferiti alla riserva, rafforzando così la posizione degli Stati Uniti come principale detentore istituzionale di Bitcoin al mondo.
Nonostante l’attuale stallo legislativo dovuto al government shutdown, la misura rappresenta un passo storico verso l’integrazione delle criptovalute nella strategia economica nazionale americana, in un contesto geopolitico sempre più competitivo.
Bitcoin Hyper accelera il cambiamento di Bitcoin

L’accumulo di Bitcoin da parte del governo americano ha alimentato un nuovo interesse verso le soluzioni Layer 2 su Bitcoin, come Bitcoin Hyper ($HYPER), un progetto emergente che mira a espandere le capacità della rete BTC senza comprometterne sicurezza e decentralizzazione.
Bitcoin Hyper utilizza la Solana Virtual Machine (SVM) per abilitare transazioni istantanee e a basso costo, integrando staking, DeFi e dApp direttamente sulla rete Bitcoin. Il token $HYPER, attualmente in prevendita a 0,013125 dollari, funge da asset chiave per le commissioni minori, governance e rendimenti da staking con un interesse annuo del 49%.
Con oltre 23,8 milioni di dollari già raccolti, il progetto si propone come la rete Layer 2 per Bitcoin, capace di rendere l’ecosistema di BTC competitivo con Ethereum e Solana. Grazie alla compatibilità con wallet come MetaMask, Bitcoin Hyper promette di connettere la stabilità di Bitcoin con la velocità e la flessibilità della DeFi moderna.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valutevirtuali.com.