Il mondo delle criptovalute continua a catturare l’attenzione di investitori e istituzioni finanziarie. Tra le voci più seguite a Wall Street c’è Geoffrey Kendrick, responsabile della ricerca sugli asset digitali di Standard Chartered, che ha lanciato previsioni estremamente rialziste su due token in particolare: Bitcoin e XRP. Secondo l’analista, entrambe le criptovalute potrebbero registrare rialzi superiori al 300% entro i prossimi tre anni, spinte da un quadro normativo più favorevole e da una crescente adozione istituzionale.
Kendrick, che in passato aveva anticipato correttamente lo sfondamento dei 100.000 dollari da parte di Bitcoin nel 2024, oggi ipotizza nuovi traguardi: 500.000 dollari per BTC entro il 2028 (+355% rispetto ai livelli attuali) e 12,50 dollari per XRP (+345%).
Bitcoin: l’oro digitale che conquista sempre più istituzioni
Bitcoin resta la criptovaluta di riferimento, con una capitalizzazione che ha superato i 2.100 miliardi di dollari. Il suo slancio recente è stato favorito soprattutto dall’approvazione dei fondi ETF spot a gennaio 2024, che hanno aperto la porta a un pubblico molto più ampio di investitori, eliminando la necessità di passare per exchange con commissioni elevate.
Il successo è stato immediato: l’iShares Bitcoin Trust di BlackRock ha raccolto oltre 37 miliardi di dollari in afflussi netti solo nel primo anno, diventando il lancio di ETF più riuscito nella storia. Oggi il fondo è tra i 25 più grandi al mondo per asset in gestione e rappresenta solo la punta dell’iceberg. Nel complesso, gli ETF spot su Bitcoin hanno quasi triplicato i loro AUM nell’ultimo anno.
Un altro segnale forte arriva dal lato istituzionale: secondo i dati dei moduli 13F, il numero di investitori professionali con posizioni in ETF su Bitcoin è raddoppiato in un anno, mentre il valore delle partecipazioni è quintuplicato. Considerando che gli istituzionali gestiscono complessivamente oltre 128.000 miliardi di dollari, anche una piccola percentuale di esposizione può avere un impatto enorme sul prezzo di BTC.
Non a caso molti analisti, tra cui Matt Hougan di Bitwise, definiscono Bitcoin “l’oro digitale”, l’unico asset cripto con il potenziale di diventare una valuta globale e un bene rifugio riconosciuto.
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XRP: il token di Ripple pronto a nuove opportunità
Se Bitcoin rappresenta la solidità, XRP gioca la carta dell’innovazione nei pagamenti transfrontalieri. Il token nativo di XRP Ledger è progettato per trasferimenti rapidi ed economici tra valute, ed è al centro dell’offerta tecnologica di Ripple, azienda che collabora con banche e istituzioni finanziarie in tutto il mondo.
Il servizio di punta, On-Demand Liquidity (ODL), utilizza XRP come valuta-ponte: i fondi vengono convertiti in XRP, trasferiti sulla blockchain e riconvertiti nella valuta di destinazione. Una soluzione che riduce tempi e costi rispetto al sistema tradizionale SWIFT, che ogni giorno gestisce oltre 50 milioni di transazioni ma spesso con commissioni elevate e tempi lunghi.
Tuttavia, l’uso diretto di XRP è ancora limitato, dato che molte banche preferiscono evitare la volatilità tipica delle criptovalute. Per superare questa barriera, Ripple ha lanciato Ripple USD (RLUSD), una stablecoin ancorata al dollaro che può fungere da valuta-ponte, pur richiedendo comunque il pagamento di commissioni in XRP. Questo meccanismo potrebbe spingere ulteriormente la domanda del token.
Un altro catalizzatore cruciale riguarda i possibili ETF spot su XRP. L’esperienza di Bitcoin dimostra quanto questi strumenti possano cambiare il mercato: dal via libera agli ETF spot, BTC ha guadagnato oltre il 135%. Anche se l’impatto su XRP potrebbe essere più contenuto, resta un fattore di crescita significativo. La SEC dovrebbe esprimersi entro il 23 ottobre su almeno sei richieste di ETF spot legati a XRP.
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Perché queste previsioni sono possibili
Oltre alla dinamica di mercato, Kendrick sottolinea l’importanza del quadro normativo. Dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno adottato una linea più aperta verso le criptovalute, con ordini esecutivi che hanno rafforzato la leadership americana nel settore, promosso la creazione di una riserva strategica di Bitcoin e nominato figure pro-crypto alla guida della SEC.
Inoltre, l’abolizione del contestato SAB 121 ha eliminato un ostacolo per le banche, permettendo loro di offrire servizi di custodia cripto senza penalizzazioni contabili. Tutto ciò contribuisce a creare un terreno fertile per la diffusione delle criptovalute a livello istituzionale.
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Bitcoin è destinato a crescere ancora?
Secondo Standard Chartered, Bitcoin e XRP sono le due criptovalute con il maggiore potenziale di crescita entro i prossimi anni. Il primo è ormai percepito come un bene rifugio paragonabile all’oro, mentre il secondo rappresenta una scommessa sull’evoluzione dei sistemi di pagamento internazionali.
Se le previsioni di Geoffrey Kendrick si riveleranno corrette, assisteremo a una crescita storica: Bitcoin verso i 500.000 dollari e XRP oltre i 12 dollari entro il 2028. Per gli investitori, il messaggio è chiaro: monitorare attentamente questi asset potrebbe fare la differenza nel portafoglio del futuro.
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