Con l’inflazione USA che mostra valori in linea con le attese, il mercato sta prezzando un possibile taglio della Fed. Se ciò si concretizzasse, si libererebbe liquidità che spesso fluisce verso le altcoin, meno percepite come “bene rifugio” rispetto a Bitcoin.

Bitcoin rompe i $116.000 spinto dall’ottimismo sui tassi
Il mercato delle criptovalute ha vissuto una nuova impennata, con Bitcoin (BTC) che ha superato per la prima volta dalla fine di agosto quota 116.000 dollari, salvo poi stabilizzarsi attorno ai 115.500 dollari. Secondo i dati di CoinMarketCap, BTC ha toccato un massimo intraday di 116.317 dollari, registrando un aumento dell’1,12% nelle ultime 24 ore, con volumi di scambio giornalieri a 52,17 miliardi di dollari e una capitalizzazione stabile a 2,29 trilioni di dollari.
L’ottimismo dei mercati è stato alimentato dalla prospettiva di un taglio dei tassi della Federal Reserve a settembre, dopo che i dati sull’inflazione statunitense (CPI e PPI) sono risultati in linea con le attese. Le aspettative di una riduzione di 25 punti base hanno dato fiato ai rialzisti, mentre i fondi spot su Bitcoin hanno registrato 741 milioni di dollari di afflussi, di cui 552 milioni solo l’11 settembre, portando il totale degli AUM ETF oltre 148 miliardi.
Ethereum: domanda istituzionale in crescita
Non solo Bitcoin, ma anche Ethereum (ETH) ha beneficiato del rally, salendo fino a 4.523 dollari (+2,56% giornaliero), pur restando sotto del 9% rispetto al massimo di agosto (4.953 dollari). Il vero segnale bullish arriva però dai Futures CME su ETH, che hanno raggiunto nuovi massimi di open interest, dimostrando un forte coinvolgimento istituzionale.
L’analista di CryptoQuant sottolinea che il mix di contratti a breve e medio termine riflette FOMO istituzionale, ma anche potenziale volatilità nel breve. La previsione resta ottimistica, ETH potrebbe raggiungere 6.800 dollari entro fine 2025, supportato da afflussi costanti, staking crescente e riduzione della liquidità sugli exchange.
L’Altcoin Season Index lancia il segnale
Il rally non si limita alle due principali criptovalute. L’Altcoin Season Index è salito a 67, in netto rialzo dal valore di 29 del mese scorso, suggerendo un’accelerazione del momentum delle altcoin. Diversi token hanno registrato guadagni fino al 9%, tra questi Solana (SOL), Raydium (RAY), Pudgy Penguins (PENG), Chainlink (LINK), Kaspa (KAS), Bonk (BONK), FLOKI, Hedera (HBAR), Immutable (IMX), Pendle (PENDLE) e altri.
Al contrario, alcuni asset hanno sofferto cali significativi, come MYX Finance (-25%), Worldcoin (WLD), XDC, Conflux (CFX) e Avalanche (AVAX), in ribasso fino all’11%. Le liquidazioni complessive hanno superato i 104 milioni di dollari, di cui 101 milioni provenienti da posizioni short, segno che i ribassisti sono stati colti di sorpresa dall’impennata del mercato.
ETF su Solana, HBAR e XRP
Un altro elemento che conferma la crescente istituzionalizzazione del settore è l’iniziativa della DTCC (Depository Trust & Clearing Corporation), che ha inserito in lista i nuovi ETF su Solana (SOL), HBAR e XRP, firmati da Fidelity e Canary Capital. Si tratta di una fase preliminare che non equivale ancora ad approvazione da parte della SEC, ma rappresenta un passo tecnico cruciale in vista della negoziazione.
Questa mossa ricalca il percorso già visto per gli ETF su Bitcoin ed Ethereum, i quali, una volta autorizzati, hanno portato a un’ondata di afflussi di capitale e maggiore liquidità. Nel frattempo, Solana ha continuato a brillare, toccando i 237,70 dollari (+62,33% negli ultimi 90 giorni), con una capitalizzazione di 128,91 miliardi e volumi in crescita quasi del 50%.
Pepenode e il modello mine-to-earn innovativo
Con un rinnovato entusiasmo per le altcoin, progetti innovativi come Pepenode offrono un approccio alternativo e potenzialmente dirompente. Pepenode ha introdotto un sistema mine-to-earn, che consente a chiunque di acquistare Miner Nodes in un server virtuale personalizzabile. Gli utenti possono aumentare l’hashpower tramite upgrade, ricevendo ricompense immediate.
Il token $PEPENODE alimenta l’intero ecosistema, ogni upgrade comporta il burning del 70% dei token spesi, introducendo un meccanismo fortemente deflazionistico. La supply totale è di 210 miliardi di token e il progetto integra staking con APY del 1314%, referral (2%) e dashboard in tempo reale, con piani futuri per NFT di upgrade, leaderboard competitive e una piattaforma on-chain completa.
La peculiarità di Pepenode è l’attenzione verso i piccoli investitori, le prime fasi sono pensate per favorire la partecipazione diffusa e contrastare i bot, offrendo ricompense eque. Grazie a queste caratteristiche, il progetto ha raccolto già 1 milione di dollari nella prevendita in corso, con il token $PEPENODE ancora disponibile a un costo di 0,0010533 dollari.
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