Quando vengono effettuate delle transazioni blockchain ci sono dei costi da sostenere, ma se vogliamo capire quali sono, come si applicano e a cosa servono, è il caso di partire dall’inizio. Vediamo allora prima di tutto cos’è una blockchain, in breve, e come funziona.
Cos’è la blockchain in breve
Quando parliamo di blockchain parliamo di una rete peer-to-peer in cui gli utenti hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi privilegi. Ogni utente ha la possibilità di accedere alla rete e ai contenuti che offre senza che occorra ottenere dei permessi speciali.
La blockchain è quindi un sistema decentralizzato che ha un significativo impatto su diversi settori che poggiano su reti centralizzate. E come dicevamo, con l’utilizzo della blockchain vengono anche dei costi, cioè commissioni di transazione che vengono applicate di volta in volta e che hanno una funzione ben precisa.
Cosa sono le commissioni blockchain e a cosa servono
Vogliamo capire quindi cosa sono le commissioni blockchain, perché esistono e a cosa servono esattamente. Ogni volta che un utente si serve di un servizio di pagamento come PayPal, anche in quei casi vi sono delle commissioni da pagare per ogni transazione, i cui importi sono generalmente bassi e vengono addebitati in vari modi, sia dal processore dei pagamenti, sia dal destinatario dei fondi.
In ogni caso quello di PayPal è solo un esempio di un sistema per i pagamenti che prevede delle commissioni per le transazioni che vengono effettuate. La stessa cosa succede con le transazioni blockchain, ma il meccanismo e gli importi sono diversi.
Il primo motivo per cui non è possibile utilizzare lo stesso sistema è legato alla natura decentralizzata delle transazioni blockchain. Infatti ciò rende impossibile recuperare allo stesso modo gli importi previsti a titolo di commissioni dagli utenti.
Nel caso dei miner invece, cioè coloro che verificano le transazioni sulla rete, viene accreditata una tariffa nominale che ricevono come corrispettivo per la potenza di calcolo utilizzata per l’estrazione dei blocchi.
Le tasse di estrazione comunque non sono legate alla difficoltà di estrazione, ma al costo che i miner si trovano a sostenere per l’attività di mining appunto, e fungono da incentivo nell’ambito di un meccanismo premiale che spinge i miner a proseguire nell’attività di estrazione.
Come funzionano le commissioni Blockchain
Vediamo ora in modo un po’ più approfondito il funzionamento delle commissioni di transazione su blockchain, e come vengono applicate. Come abbiamo detto, si tratta di un importo che l’utente è tenuto a pagare e che è destinato ai miner che provvedono a convalidare la transazione su blockchain.
Tutte le richieste fatte su rete blockchain, anche quelle che non si traducono in ricompense per i miner, saranno soggette a una commissione di transazione. Queste commissioni, solitamente, vengono calcolate in token, che vengono utilizzati come valuta nativa dalla rete blockchain, e per questioni di trasparenza ci sono diverse reti che permettono all’utente di impostare le commissioni da pagare per la transazione.
Il meccanismo che sta alla base dell’applicazione delle commissioni blockchain può sembrare complesso. In pratica tutte le volte che un utente invia una transazione alla rete, essa viene trasmessa a tutti i nodi della blockchain perché venga convalidata. È necessario che la maggior parte dei nodi accetti la transazione perché questa venga aggiunta al registro della blockchain come nuovo blocco.
Inoltre, dal momento che ai miner spettano delle ricompense, proprio attraverso le commissioni di transazione come incentivo, provvedono alla verifica della transazione più velocemente possibile.
In altre parole, possiamo sintetizzare che la commissione di transazione blockchain è un importo nominale che l’utente è tenuto a corrispondere ai miner che rendono possibile il funzionamento stesso della blockchain attraverso il processo di validazione. Ci sono poi dei limiti massimi di commissione di transazione per ogni rete blockchain, che possono essere fissati dagli utenti stessi.
Naturalmente impostando l’importo delle commissioni a zero i miner non ottengono nessuna ricompensa per la convalida della transazione, e questo comporterà dei tempi più lunghi per il completamento del processo.
Come funzionano le transazioni su blockchain: un esempio pratico
Per capire meglio come funzionano le commissioni sulle transazioni blockchain possiamo fare un esempio pratico. Se un utente invia 1 ETH dal suo wallet a quello di un altro utente, sarà tenuto a pagare circa 0,001-0,002 ETH in commissioni.
Ciò vuol dire che se la quantità di Ethereum che vengono spostati da un wallet a un altro è pari a 100 ETH, allora la commissione sulla transazione sarà di 0,1-0,2 ETH, per 1.000 euro sarà di 1-2 ETH e così via.
Nel caso di transazioni blockchain in Bitcoin invece su 1 BTC si pagano circa 10-15 Satoshi, pari a 0,0001 BTC. In ogni caso bisogna tener conto del fatto che ogni rete blockchain ha una propria struttura di commissioni di transazioni.
Come viene calcolato l’importo delle commissioni sulle transazioni blockchain
Nell’esempio pratico su come funzionano le commissioni sulle transazioni blockchain abbiamo visto, tra le altre cose, che gli importi sono in crypto, e non in valuta FIAT. Ma andiamo a vedere sulla base di quali criteri viene fatto il calcolo dell’importo delle commissioni.
Il primo parametro che viene tenuto in considerazione nel calcolo delle commissioni sulle transazioni blockchain è la mining difficulty della rete blockchain. Non si tratta dell’unico fattore però, l’altro è la mining reward.
Diciamo prima di tutto che la mining difficulty dipende dal numero di miner che effettuano l’estrazione su quella rete blockchain. Mentre per quel che riguarda la mining reward, il dato è legato al numero di ricompense che i miner riceveranno per sbloccare il successivo blocco sulla rete blockchain.
Se ipotizziamo una mining difficulty di una rete blockchain il cui valore è pari a 10, con un valore di mining reward per blocco pari a 1, la commissione per la transazione blockchain sarà del 10% della ricompensa di estrazione prevista per quel blocco, cioè pari a 1. Esiste però la possibilità di applicare un calcolo diverso a seconda della rete blockchain per stabilire la commissione di transazione.
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