Sembra che la corsa a permettere il trading dei Futures legati al Bitcoin stia per avere il primo vincitore. Chicago Board Options Exchange, il più grande exchange di opzioni sul mercato USA con un volume annuo di 1.27 miliardi di contratti, metterà sul mercato i futures Bitcoin a partire da lunedì 11 alla mezzanotte Italiana. La prima seduta di trading sarà quindi quella del lunedì secondo l’orario di Chicago. Presumibilmente la seduta dovrebbe iniziare attorno alle 16 Italiane.
Il Bitcoin Future verrà scambiato sul mercato dei futures (CFE) ed avrà come simbolo XBT. XBT sarà basato sul prezzo dell’exchange Gemini, quello dei gemelli Winklevoss per intenderci.
Il CBOE ha annunciato di aver depositato presso la Commodity Futures Trading Commission la certificazione del prodotto.
Ed Tilly, presidente e CEO del CBOE, ha commentato a riguardo:
“Given the unprecedented interest in bitcoin, it’s vital we provide clients the trading tools to help them express their views and hedge their exposure. We are committed to encouraging fairness and liquidity in the bitcoin market. To promote this, we will initially offer XBT futures trading for free.”
Un’altra buona notizia per gli investitori e soprattutto i grandi fondi che sono intenzionati ad investire in Bitcoin. Non solo da lunedì sarà possibile farlo su un exchange regolamentato ed istituzionalmente riconosciuto in tutto il mondo, ma sarà anche gratuito.
Cosa accadrà: Aumento di liquidità da fondi istituzionali.
Lo scorso mese Brian Armstrong, CEO di Coinbase, aveva fatto una stima dei fondi istituzionali che sarebbero interessati ad investire in Bitcoin. Secondo lui ci sarebbero già almeno 10 miliardi di dollari in attesa di essere investiti.
Se l’11 Dicembre saranno quotati sul CBOE ed il 18 sul CME, i Bitcoin futures potrebbero iniziare a raccogliere investimenti dalla finanza tradizionale che riallocherebbe perciò una buona parte del proprio capitale proprio sul Bitcoin.
A questo punto le previsioni, estremamente bullish, del fund manager Michael Novogratz potrebbero avverarsi. Novogratz aveva predetto che il prezzo del Bitcoin sarebbe salito a $40,000 entro la fine del 2018, e che anche quello dell’Ethereum sarebbe triplicato per raggiungere circa $1500.
Attenzione però, l’aumentata liquidità potrebbe anche permettere ai grandi investitori di shortare il Bitcoin molto più facilmente. Questo potrebbe creare dei cali di prezzo ancor più repentini di quanto visto finora.
È ipotizzabile che un boost repentino di liquidità possa sconvolgere inizialmente il mercato, facendo oscillare il prezzo in modo imprevedibile. Quest’ultimo però potrebbe stabilizzarsi sul lungo periodo e facendo del Bitcoin uno strumento molto meno soggetto a volatilità di quanto lo sia stato nei suoi primi anni.
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