Visa vuole investire sulla blockchain per i trasferimenti di denaro transfrontalieri

La notizia circola da un paio di giorni ed è certamente di grande rilievo, dal momento che fino ad oggi per i trasferimenti di denaro transfrontalieri Visa si era avvalsa del sistema Swift; come riportato due giorni fa da Reuters, in un articolo a firma Anna Irrera, il colosso americano del denaro di plastica si appresta a lanciare una rete di pagamento cross-border basata su blockchain.

Visa investe sulla blockchain

Più precisamente il network, che si chiamerà Visa B2B Connect, sfrutterà alcuni aspetti che caratterizzano la tecnologia DLT (acronimo di distributed ledger tecnology) con l’obiettivo di facilitare i pagamenti transfrontalieri a beneficio delle istituzioni finanziarie di tutto il mondo. Per essere una tecnologia inutile, dispendiosa, pericolosa, senza casi d’uso concreti, come sostengono ancora oggi i tanti detrattori sparsi in giro per il mondo, si direbbe che la blockchain stia attirando fin troppe attenzioni; oppure, semplicemente, per mala fede o ottusità, sono i detrattori che hanno preso una colossale cantonata (e mi sembra più questo il caso). Tentiamo però di essere più chiari, il mercato dei trasferimenti di denaro transfrontalieri vale qualcosa come 125 trilioni di dollari, Visa già l’anno scorso aveva avviato una collaborazione con IBM tesa al lancio di un sistema di pagamento che utilizzasse la blockchain di Ethereum per il trasferimento internazionale di denaro.

Il motivo, ovviamente, è che questo consente di velocizzare i tempi e ridurre i costi, e questo è un fatto su cui ormai non c’è più margine di discussione. Come confermato pubblicamente da Kevin Phalen (responsabile globale di Visa Business Solutions), la società è al lavoro per sviluppare una piattaforma blockchain che renda le transazioni più economiche, veloci, sicure e trasparenti. Il software consentirà collegamenti bancari diretti oltre che permettere di verificare in maniera più facile ed immediata l’ammontare delle commissioni addebitate su ogni singola transazione. Come riportato nell’articolo della Irrera pubblicato su reuters:

Il lancio della rete Visa B2B Connect permetterà di coprire 30 corridoi commerciali a livello mondiale e dovrebbe espandersi a 90 mercati entro la fine dell’anno”

Appare quindi del tutto evidente che la tecnologia blockchain (inclusa quella DLT che ne è una branca) sta rapidamente rivoluzionando il modo di gestire i pagamenti sia su scala nazionale che globale, con effetti che ancora non sono perfettamente misurabili a livello economico ma che sicuramente faranno avvertire il loro peso nei prossimi anni. Ovviamente la diffusione di questa tecnologia presso le aziende che dominano il mercato bancario e finanziario a livello globale ha poco a che vedere con l’espansione e la crescita, in termini di adozione, di bitcoin e delle altre criptovalute a livello mondiale; resta però il fatto che anche le grandi aziende iniziano ad appoggiarsi sull’infrastruttura pubblica offerta da monete come bitcoin ed ethereum, difficile definire sin da ora che effetto potrà avere tutto questo sul prezzo delle due principali criptovalute del mercato, ma l’utilità di queste reti, ed è proprio questo il punto, appare ormai chiaramente fuori discussione. Sarà quindi il caso che i detrattori inizino una buona volta a rassegnarsi al fatto di aver preso una grossa cantonata ed si decidano una buona volta a studiare e a sforzarsi di comprendere una tecnologia di cui ancora oggi, a distanza di oltre dieci anni dal suo avvento, sembrano non afferrare l’utilità.

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