Oggi torniamo ad occuparci di uno dei maggiori analisti bitcoin in circolazione, Tom Lee di Fundstrat; chi ci segue abitualmente sa bene che prendiamo sempre in grande considerazione le sue analisi e, del resto, lo fanno un po’ tutti i siti di settore anche perché, nel tempo, ha dato ampia dimostrazione di essere uno che ci vede lungo. Nel corso di un’intervista rilasciata oggi per Street Signs Asia della CNBC Lee è tornato a riaffermare il principio per cui le criptovalute sono asset che misurano il valore delle reti e che, quindi, questo le accomuna in un certo senso ai titoli delle grandi compagnie tecnologiche. Lee ha anche risposto alle domande di chi, dalla platea dell’evento, gli chiedeva conto della sua previsione sul prezzo di bitcoin che vede, a suo parere, un nuovo massimo a 25mila dollari entro il 2022; secondo il co-founder di FGA tale previsione, frutto di un’analisi sulla tendenza quinquennale di bitcoin rilasciata nel 2017, è ancora facilmente realizzabile e si basa essenzialmente sull’analisi del processo di adesione di massa alle criptovalute. In pratica è sufficiente che il numero di persone che usa bitcoin continui a salire per far salire anche il prezzo, il picco di 25mila dollari previsto due anni fa è il frutto di un’analisi che prevedeva il raddoppio degli utenti che usano bitcoin nel giro dei successivi cinque anni.
Secondo l’analista nel 2017 gli utenti BTC erano stimati in mezzo milione di persone per cui è necessario che diventino almeno 1mln perché la previsione di un nuovo massimo a 25mila dollari si realizzi; se le valutazioni di Tom Lee fossero corrette non oso immaginare quali saranno le quotazioni quando ci saranno 1mld di persone al mondo che useranno bitcoin, una cifra che oggi potrà sembrare astronomica ma che se teniamo conto che nel mondo ci sono più di 3mld di persone che sono soggetti non bancabili appare invece abbastanza realistica. Lee ha poi argomentato ancora meglio il suo punto di vista affermando che:
“Possiamo fare un’analogia con le prestazioni delle azioni FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google); il 70% del loro rendimento dalla quotazione pubblica è spiegato dalla crescita di Internet globale in quel periodo di tempo. In altre parole, è una funzione LOG della crescita di Internet, ed è così che funzioneranno le criptovalute”
Subito dopo Lee ha ribadito di essere ancora fortemente rialzista su bitcoin e di considerare, nonostante la crescita innegabile che il mercato ha avuto negli ultimi anni, il momento attuale come la prima fase della diffusione delle risorse digitali che sono destinate a diventare, in futuro, una classe di attività consolidata man mano che inizieranno a raccogliere la liquidità dei grandi investitori istituzionali. L’intervista si è poi conclusa con una breve analisi della situazione attuale, in cui Lee afferma che, dopo il balzo dei primi due trimestri di quest’anno, bitcoin dovrà consolidare i profitti prima di poter spiccare un nuovo balzo e realizzare la sua previsione di un nuovo picco in zona 25mila dollari.
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