Ripple: la comunità maltollera le vendite mensili di XRP e minaccia un hard fork

Che ripple vendesse mensilmente XRP per finanziare la propria attività è cosa risaputa ma, almeno fino ad oggi, questo comportamento era sempre stato tollerato dalla comunità; le cose hanno iniziato a cambiare quando CryptoBitLord su twitter ha attaccato frontalmente l’azienda denunciando che tale comportamento implica (e non ha tutti i torti) che il consorzio R3 si sta sostanzialmente finanziando a scapito degli investitori, tenendo il prezzo basso ed impedendo alle quotazioni di risalire. L’azienda si era impegnata nelle scorse settimane, anche in virtù delle accuse di manipolare i volumi, a porre un freno alle vendite del token, tuttavia diverse società di analisi hanno certificato che proprio in questi giorni il consorzio R3 ha sbloccato dai propri wallet XRP per un valore pari a centinaia di milioni di dollari che, con ogni probabilità, finiranno sui mercati e deprimeranno ulteriormente il prezzo della criptovaluta.

Ripple: La comunità minaccia un hard fork

Per la comunità, già provata da mesi di ribassi e sull’orlo di una crisi isterica, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed adesso da più parti si levano minacce di un hard fork (era questo che intendeva CryptoBitLord nel momento in cui minacciava che entro ottobre si sta tentando di organizzare una massiccia campagna di acquisizione della supply circolante); il consorzio R3, in questo momento, tiene bloccati nei propri conti circa 55mld di XRP e si è arrogato il diritto di sbloccare e vendere fino a 1mld di token ogni mese. La comunità, che non sembra essere disposta a tollerare ulteriormente questo comportamento, ha presentato una petizione online in cui dichiara che:

Ripple continua a scaricare miliardi di XRP su di noi, facendo crollare il prezzo! È sorprendente che questo tipo di comportamento sia ampiamente accettato nel mondo delle criptovalute. Certo sappiamo che XRP è una moneta solida con un grande potenziale, ma questo deve finire!”

La comunità, in altre parole, è consapevole che a un certo punto sarà anche nell’interesse dello stesso consorzio R3 rispedire il prezzo di XRP a testare i massimi storici (come sempre accaduto fino ad oggi) ma non sembra più disposta a tollerare quella che appare chiaramente essere una forma di manipolazione del mercato. Personalmente comprendo il motivo per cui l’azienda ha scelto di finanziarsi in questa maniera e, entro certi limiti, non lo troverei neanche poi così strano, riconosco tuttavia che la comunità ha le sue sacrosante ragioni per lamentarsi. Qui non stiamo parlando di qualche milione di euro venduto sui mercati per portare avanti la propria attività (cosa che del resto fanno praticamente quasi tutti), sono le cifre in ballo ad essere non accettabili e francamente intollerabili; piazzare sui mercati 1mld di token ogni mese non significa auto-finanziarsi ma cercare profitto sulla pelle della comunità e la comunità, che fessa non è, sembra ormai intenzionata a dare battaglia. Non so se la minaccia di un hard fork si concretizzerà, ma sicuramente è un’ipotesi molto interessante; certamente bisogna anche capire quali piattaforme supporterebbero il fork (perché se la nuova moneta non ricevesse alcun supporto dalle piattaforme di scambio sarebbe destinata ad avere vita breve) ma c’è da star sicuro che, trattandosi nel caso di un’iniziativa partita dal basso, molti exchange avrebbero interesse a supportare il fork per questioni di immagine e per fidelizzare ulteriormente la propria base utenti.

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