Ripple (XRP) era la terza cryptovaluta per capitalizzazione di mercato nel 2016, posizionandosi subito dopo Ethereum, mentre attualmente si trova al sesto posto, quindi comunque nella top 10. La sua nascita risale al 2004 ad opera di uno sviluppatore web di nome Ray Fugger, che ideò il predecessore dei Ripple.
Ray Fugger sviluppò la cryptovaluta mentre stava lavorando ad un sistema di transazione nella città di Vancouver. L’idea iniziale di Fugger, che a dire il vero oggi è un po’ alla base di tutte le cryptovalute, era quella di creare un sistema decentralizzato dove ogni individuo potesse creare e scambiare la propria moneta con gli altri individui della comunità. In poche parole ogni individuo avrebbe avuto la possibilità di creare la propria economia con una propria moneta.
Successivamente il progetto è stato ripreso e sviluppato da OpenCoin, una startup finanziata da diversi venture capital, che nel 2012 ha lanciato definitivamente sul mercato la cryptovaluta Ripple. Volendo effettuare un benchmark con i Bitcoin, possiamo passare in rassegna gli aspetti che le due monete virtuali hanno in comune.
La decentralizzazione
In verità questo aspetto è alla base di tutte le cryptovalute, ma anche i Ripple sfruttano questo tipo di beneficio. Il vantaggio rispetto ai sistemi tradizionali di pagamento è evidente: le informazioni non risiedono in un unico luogo ma bensì vengono distribuite in diversi luoghi.
Open Source
Entrambi i progetti sono open source, quindi possono essere rimodellati dagli sviluppatori in base alle proprie esigenze.
Eliminazione degli intermediari
Anche in questo caso Ripple si comporta come i Bitcoin, eliminando completamente qualsiasi forma di intermediazione attraverso un sistema pear to pear.
Crittografia
Anche i Ripple come i Bitcoin godono di elevati standard di sicurezza tali da evitare qualsiasi fenomeno di duplicazione e di falsificazione. Ogni hash è unico ed ogni transazione viene registrata in un apposito registro che può essere consultabile in ogni momento.
In certo senso i Ripple ricalcano l’idea che sta alla base di tutte le cryptovalute, fatta eccezione per il numero massimo di monete messe in circolazione che è fissato a 100 miliardi di Ripple conto i 21 milioni dei bitcoin.
Un’altra differenza sostanziale tra i Bitcoin e i Ripple è la fee applicata alle transazioni: i Ripple attualmente hanno transazioni piuttosto basse.
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