Uno dei luoghi comuni che circolano maggiormente sul mondo delle divise crittografiche è che sono più arretrate rispetto alle valute fiat, pertanto il loro valore di mercato in termini di innovazione non giustifica gli elevati prezzi che tuttora registriamo sulle piattaforme di trading. In merito a questa ipotesi vale la pena domandarsi in che misura le criptovalute sarebbero davvero tecnicamente arretrate, soprattutto rispetto alle tecnologie oggi a disposizione.
Per tentare di semplificare con una risposta esaustiva cercherò di focalizzare sul problema, restringendo il campo di indagine ad un solo aspetto, ovvero la possibilità di effettuare transazioni in valuta in maniera più efficiente. Oggigiorno usando il denaro tradizionale abbiamo a disposizione due modi per trasferire i soldi da una parte all’altra del mondo: carte di credito e transazioni bancarie. Per confrontare questi sistemi con le criptovalute dobbiamo prendere a riferimento i seguenti parametri: volumi delle transazioni, velocità delle transazioni, costi, anonimato, inviolabilità.
Volumi
Bitcoin è in grado di processare tre transazioni al secondo, mentre ethereum può processarne 5 al secondo. Per essere sufficientemente competitive le divise digitali dovrebbero incrementare la loro capacità di elaborazione di almeno mille volte. Tuttora per risolvere la divergenza si potrebbero trasferire solo codifiche formali di un trasferimento, senza reale spostamento di denaro dentro la blockchain. E’ il sistema ad esempio adottato da Stellar. Questo modo però eliminerebbe dalle somme trasferite la caratteristica dell’anonimato e dell’inviolabilità, inficiando i vantaggi principali dell’uso di criptovalute.
Velocità
Per le valute fiat bisogna distinguere il trasferimento concreto con bonifico, dal pagamento digitale, ovvero dall’accredito senza reale spostamento di denaro. Un bonifico all’estero impiega dai 3 ai 5 giorni, mentre un pagamento con carta di credito permette l’immediato accredito della somma spesa. I trasferimenti di criptovalute si pongono in una via intermedia tra i due casi da ultimo considerati. Tutto dipende dai volumi transati: da pochi minuti a diverse ore o nei casi più complessi alcuni giorni. La questione dei volumi, peraltro, è un problema anche per la velocità.
Costi
Una carta di credito ha un costo medio di 100 euro l’anno. Tuttavia essa spesso implica costi aggiuntivi ad ogni prelievo di contante o nel caso in cui si effettuino pagamenti all’estero. I bonifici online invece sono meno costosi e talvolta gratuiti. I costi in genere sussistono per i trasferimenti all’estero. Per esempio mezzo milione di dollari spostati all’estero costa circa 35 dollari e può implicare una minusvalenza dovuta al cambio. Nei confronti del bonifico digitale Bitcoin dunque appare competitivo, visto che consente la medesima transazione con costi di molto inferiori.
Anonimato
In questo caso la relazione con le valute fiat si sposta nettamente a favore delle criptovalute. Infatti nessuna moneta tradizionale, soprattutto se in formato digitale, garantisce l’anonimato delle transazioni e delle disponibilità.
Inviolabilità
Come nel punto precedente, nessuna valuta fiat è inviolabile. I nostri euro possono essere confiscati, ce ne può venire impedito l’utilizzo, senza contare che qualsiasi bancario può comunicare a terzi le informazioni sui nostri soldi. Ipotesi e situazioni non ascrivibili al mondo delle valute virtuali.
Puntualizzate alcune questioni, consideriamo che l’arretratezza delle divise digitali avrebbe potuto influire sul valore di mercato. In merito a questo argomento dobbiamo contemplare due diversi aspetti: il valore effettivo ed il valore futuro delle cripto rispetto alla tecnologia esistente. Riguardo al valore effettivo pensiamo che a fronte della supposta arretratezza della blockchain, le criptomonete più capitalizzate sono tuttora scambiate a prezzi esorbitanti.
Tutto ciò al netto dei drawdown subiti negli ultimi anni. Calcoliamo di fatto che dal 2011 ad oggi ci sono stati almeno quattro crash rovinosi, ma i minimi raggiunti in ognuno di questi short selling sono crescenti fra di loro. Questo spiega che nei vari cicli speculativi Bitcoin ha accresciuto comunque il suo valore. Le ragioni della persistente rivalutazione della principale divisa digitale va al di là dei cicli speculativi del mercato finanziario e deve essere ricercata nel potenziale innovativo a lungo termine che essa incorpora, e non nel valore effettivo dell’asset.
Sul valore futuro ricordiamo l’esperienza passata con i cellulari. Per usare i primi telefoni in modalità mobile negli anni ‘90 si dovevano spendere molti soldi per avere in seguito oggetti grandi, difficili da maneggiare e con una ricezione molto limitata. Nessuno avrebbe mai immaginato che ventotto anni dopo sul pianeta vi sarebbero stati più cellulari che esseri umani.
Ebbene, l’innovazione potenziale delle criptovalute è altrettanto profonda come quella dei cellulari, in quanto si riflette sulla nostra vita, cioè sulla sicurezza e la reale proprietà dei nostri soldi. Invero come per i cellulari, l’uso di Bitcoin aumenta nel tempo e tale incremento si muove di pari passo con l’evoluzione tecnologica, quindi è normale che un Bitcoin costi qualche migliaio di volte in più di un dollaro.
E’ la continua adozione, a dispetto dei crash di Borsa che sostiene nel lungo termine le quotazioni di Bitcoin. Nello dettaglio, il valore potenziale delle cripto, nel periodo più esteso, è talmente grande da renderle immuni da tutti i cicli speculativi.
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