Il mondo delle criptovalute sta attraversando una fase di sconcertante contraddizione. La capitalizzazione totale del mercato è scesa a 2,8 trilioni di dollari, ritornando esattamente ai livelli di marzo 2024, un periodo precedente all’insediamento dell’amministrazione considerata la più favorevole alle criptovalute nella storia degli Stati Uniti. Un dato che lascia perplessi gli analisti e gli investitori del settore.
Zach Rynes, referente della community di Chainlink, ha descritto la situazione attuale come il “mercato dei clown più bizzarro” mai visto nel settore delle criptovalute. L’aspetto più sconcertante è il contrasto tra i numerosi catalizzatori rialzisti emersi nell’ultimo mese e la reazione negativa del mercato, apparentemente soppresso da condizioni macroeconomiche sfavorevoli.
La trasformazione dell’atteggiamento del governo statunitense verso le criptovalute è stata radicale, passando da una posizione “categoricamente ostile” a un approccio “non solo neutrale, ma apertamente pro-cripto”. Nonostante questo cambiamento favorevole, i mercati hanno registrato un crollo del 26%, equivalente a una perdita di valore di un trilione di dollari rispetto al picco raggiunto appena due mesi fa.
I fondamentali rialzisti ignorati dal mercato
Rynes ha evidenziato diversi elementi fondamentali che, in teoria, avrebbero dovuto sostenere un trend rialzista. L’istituzione da parte degli Stati Uniti di una riserva strategica di Bitcoin rappresenta un passo significativo che elimina praticamente la possibilità di un divieto delle criptovalute. Inoltre, incentiva le nazioni di tutto il mondo a iniziare ad accumulare scorte in quella che è stata definita una “corsa agli armamenti di dominio economico”.
Un altro fattore positivo è rappresentato dall’imminente introduzione di regole e regolamenti chiari per le stablecoin, la struttura del mercato e la finanza decentralizzata (DeFi). L’evoluzione normativa dovrebbe “consentire alle istituzioni di iniziare finalmente a impegnarsi nel settore in modo significativo, rafforzando al contempo la posizione del dollaro”.
Parallelamente, la continua presentazione di nuovi documenti per ETF spot sulle criptovalute sta “aprendo l’accesso al mercato a coorti completamente nuove di investitori che in precedenza non potevano impegnarsi” nel settore.
Nonostante questi segnali positivi, fattori macroeconomici come le guerre commerciali dell’amministrazione Trump e l’aumento delle probabilità di una recessione negli Stati Uniti hanno mantenuto l’asset class sotto pressione nel breve termine. Rynes sottolinea che “le guerre commerciali e i dazi sono tangenziali alla politica delle criptovalute” e che si tratta di uno “spettacolo macroeconomico a breve-medio termine che sta creando una più ampia volatilità del mercato”.
Il comportamento dei trader e le prospettive future
La società di analisi blockchain Santiment ha rilevato che i volumi degli scambi sono diminuiti recentemente, segnalando un calo dell’entusiasmo dei trader e rappresentando un “segnale di avvertimento precoce di un indebolimento dello slancio del mercato”. Gli analisti hanno notato che “dopo ulteriori cali della capitalizzazione di mercato nelle ultime due settimane, il comportamento dei trader indica un mix di esaurimento, disperazione e capitolazione”.
Il trend ribassista iniziato a fine gennaio è proseguito con ulteriori perdite questa settimana. Bitcoin ha registrato un marginale guadagno nelle ultime 12 ore, toccando gli 84.000 dollari durante le prime contrattazioni in Asia di giovedì, ma rimane in calo di oltre l’8% nell’ultima settimana.
La situazione appare ancora più critica per Ethereum, che è stato “annientato”, scendendo ai minimi del mercato ribassista e non riuscendo a recuperare il livello psicologico di 2.000 dollari negli ultimi giorni. Anche le altcoin stanno affrontando un periodo difficile, con molte che sono tornate ai minimi annuali nel corso di questa settimana.
Gli elementi da monitorare per comprendere l’evoluzione futura del mercato includono:
- L’impatto effettivo delle politiche commerciali dell’amministrazione Trump
- La possibile recessione negli Stati Uniti e le sue conseguenze sul mercato crypto
- L’adozione istituzionale stimolata dai nuovi quadri normativi
- Il comportamento dei volumi di scambio come indicatore del sentiment di mercato
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