Mastercard ha annunciato alla CNBC l’intenzione di lanciare un nuovo software che dovrebbe aiutare gli intermediari a identificare e ridurre le transazioni fraudolente determinate da movimenti attraverso gli exchange di criptovalute.
Denominato Crypto Secure, il sistema utilizza alcuni sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale per determinare il rischio di reato associato agli exchange di criptovalute sulla rete di pagamento Mastercard. Il sistema si basa sui dati della blockchain, un registro pubblico delle transazioni di criptovalute, e su altre fonti informative.
Ancora, la società – tra i leader mondiali nei pagamenti – ha affermato che il servizio è alimentato da CipherTrace, una startup di sicurezza blockchain che Mastercard ha acquisito lo scorso anno. Con sede a Menlo Park, in California, CipherTrace aiuta le aziende e i governi a indagare sulle transazioni illecite che coinvolgono le criptovalute.
Il lancio del servizio non avviene certamente in un momento casuale. Il contesto è infatti caratterizzato da un crescente ricorso alla criminalità nel mercato degli asset digitali, tanto che secondo i dati della società di analisi blockchain Chainalysis, l’anno scorso la quantità di criptovaluta entrata nei wallet e derivante da collegamenti con la criminalità avrebbe raggiunto la cifra record di 14 miliardi di dollari.
Come funziona Crypto Secure
Durante l’intervista Mastercard ha anche fornito alcuni dettagli sul funzionamento di Crypto Secure che, dal canto suo, non decide se respingere o meno un determinato movimento: la decisione spetta infatti solo ed esclusivamente agli emittenti delle carte di credito, in maniera simile a quanto avviene già con le transazioni in valuta fiat.
Ajay Bhalla, presidente del settore cyber e intelligence di Mastercard, ha dichiarato che la mossa serve a garantire che i suoi partner possano “rimanere conformi al complesso panorama normativo (…) L’intero mercato degli asset digitali è ormai un mercato piuttosto ampio e sostanzioso (…) L’idea è che il tipo di fiducia che forniamo alle transazioni di commercio digitale, vogliamo essere in grado di fornire lo stesso tipo di fiducia alle transazioni di asset digitali per i consumatori, le banche e i commercianti”.
Il gigante dei pagamenti ha anche ribadito essere impegnato a raddoppiare il suo impegno nei confronti delle criptovalute in un momento in cui i prezzi delle valute digitali sono in calo e i volumi si stanno sgonfiando: l’intero mercato ha perso circa 2.000 miliardi di dollari di valore dal picco del rally di novembre 2021.
Il Bitcoin vale ora meno di 20.000 dollari a unità, con un crollo di circa il 70% rispetto al suo massimo storico di quasi 69.000 dollari – e nelle ultime settimane ha faticato a salire significativamente al di sopra di questo livello.
Alla domanda sull’impatto del calo dei prezzi delle criptovalute sulla strategia di Mastercard per gli asset digitali, Bhalla ha risposto che l’azienda è “concentrata a fornire soluzioni agli stakeholder a lungo termine (…) Si tratta di cicli di mercato, che vanno e vengono. Penso che si debba avere una visione più a lungo termine: questo è un grande mercato che si sta evolvendo e che probabilmente sarà molto, molto più grande in futuro”.
È infine evidente come Mastercard stia cercando di tenere il passo con la sua principale rivale, Visa, che ha compiuto notevoli investimenti nel settore delle criptovalute. Nel primo trimestre fiscale del 2022, Visa ha dichiarato di aver facilitato transazioni per 2,5 miliardi di dollari da carte collegate a un conto presso piattaforme criptovalutarie. Inoltre, lo scorso anno Visa ha lanciato una pratica di consulenza sulle criptovalute per offrire ai clienti consigli sul settore, dall’introduzione di funzioni crittografiche all’esplorazione di token non fungibili.
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