La brusca frenata dell’oro dopo mesi di forti rialzi riaccende l’interesse per Bitcoin, con segnali crescenti di una rotazione dei capitali verso asset digitali a maggiore rischio e rendimento.

Dalla corsa ai record alla correzione più forte in 12 anni
Dopo aver registrato un rialzo impressionante alimentato da aspettative di tagli dei tassi e dagli scontri geopolitici, l’oro ha subito la più pesante flessione giornaliera dal 2013. Il 21 ottobre, il metallo prezioso ha perso il 7% in un solo giorno, passando da 4.381 a 4.074 dollari l’oncia. Questo movimento corrisponde ad una fuoriuscita di capitali per 2.100 miliardi di dollari dall’oro, sorprendendo molti investitori che fino a pochi giorni fa erano in fila agli sportelli per acquistare oro fisico.

In netto contrasto Bitcoin ha visto un rialzo del 6% nella giornata di ieri, passando da 107.600 dollari a 114.040 dollari, anche se per gran parte degli ultimi due mesi, l’oro ha ampiamente sovraperformato Bitcoin. Il rapporto BTC/oro è sceso di circa il 30% rispetto a metà agosto, passando da 37 a 25, il livello più basso dalla “Liberation Day tariff shock” del presidente Donald Trump ad aprile.
Segnali di rotazione verso asset a rischio
Il calo improvviso sull’oro arriva dopo un rally giudicato da molti analisti “eccessivamente tirato”, con l’RSI in zona di “ipercomprato” sia nel periodo giornaliero che settimanale. Il movimento ha riacceso l’interesse per Bitcoin, che potrebbe beneficiare di un parziale ribilanciamento dei portafogli grazie al crescente riconoscimento come “oro digitale”.
Swissblock ha rilevato che la rotazione da oro a Bitcoin non è inedita, una dinamica analoga si era verificata già in aprile, quando il calo dell’oro aveva anticipato un breakout rialzista di BTC. Gli investitori sembrano ora valutare la possibilità che la stessa dinamica possa ripetersi in chiusura d’anno, un periodo storicamente favorevole per il settore crypto.
ETF Bitcoin in forte ripresa
La fiducia degli investitori istituzionali ha rafforzato questo scenario, con gli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti che hanno registrato martedì afflussi netti per 477 milioni di dollari, segnando un’inversione rispetto alle fuoriuscite della settimana precedente.
Secondo i dati riportati da SoSoValue, il flusso netto da inizio ottobre per i Bitcoin ETF ha raggiunto +4,21 miliardi di dollari, segnalando un crescente coinvolgimento del capitale istituzionale, mentre il flusso netto dal lancio degli ETF ammonta a +62 miliardi di dollari.
Prospettive rialziste per BTC
Il colosso finanziario JPMorgan prevede che BTC possa raggiungere quota 165.000 dollari entro la fine del 2025, sottolineando come la criptovaluta risulti oggi sottovalutata rispetto al metallo prezioso su base di volatilità aggiustata. Il rapporto BTC/oro sotto 2.0 indica un potenziale rialzo di circa il 40% per raggiungere la parità con gli investimenti privati in oro.
Questa dinamica è alimentata dal “debasement trade”, ovvero crescenti flussi in ETF su oro e Bitcoin per proteggersi da inflazione, deficit pubblici, sfiducia nelle banche centrali e svalutazioni valutarie.
BTC su supporti tecnici chiave
Sul piano tecnico, Bitcoin è appena ritornato nella fascia di consolidamento intorno ai 108.000 dollari questa mattina, con la media mobile a 20 giorni che funge da resistenza dinamica. Un ritorno sopra 108.500 dollari potrebbe aprire la strada verso 112.000–115.000 dollari, mentre una perdita di slancio potrebbe riportare i prezzi nell’area dei 104.000–105.000 dollari. L’RSI giornaliero a 40 indica che c’è un ampio margine di crescita per l’asset, prima che raggiunga la zona di “ipercomprato”.
Bitcoin Hyper spinge BTC nella DeFi
Il ritorno dell’interesse verso BTC coincide con l’emergere di progetti infrastrutturali che puntano a potenziarne le capacità. Bitcoin Hyper ($HYPER) rappresenta uno dei layer2 più promettenti, grazie alla compatibilità con la Solana Virtual Machine per rendere BTC più scalabile, rapido e pienamente interoperabile con l’ecosistema DeFi e le applicazioni web3. La rete mantiene la sicurezza della blockchain originale ma processa le transazioni in modo indipendente, abbattendo drasticamente costi e tempi.
La prevendita del token nativo $HYPER, accessibile dal sito ufficiale, ha già superato il formidabile risultato di 24,5 milioni di dollari raccolti dal lancio, con un prezzo in aumento allo scadere di ogni fase. Il token offre funzioni di staking (50% apy), governance e pagamento delle fee, oltre a garantire accesso esclusivo a DAO e launchpad.
Gli investitori possono partecipare acquistando i token sia tramite crypto che con carta di credito, e i token verranno distribuiti prima della quotazione sugli exchange. Con la narrativa di Bitcoin in forte crescita e la domanda di soluzioni Layer2 in aumento, Bitcoin Hyper potrebbe posizionarsi come una delle iniziative più osservate nella scena crypto.
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