Un italiano che segua assiduamente gli sviluppi dell’industria delle criptovalute a livello internazionale incappa, praticamente quotidianamente, in una serie di notizie che gli provocano immancabilmente ricorrenti crisi depressive; il motivo, molto semplicemente, è che ci si rende conto di come nel resto del mondo si consideri questo comparto strategico mentre nel nostro paese siamo ancora fermi alla fase in cui i media mainstream associano le cripto alla criminalità, ovviamente senza lo straccio di una prova e sulla base di luoghi comuni che, all’estero, sono già stati ampiamente screditati.
Kakao lancia il suo wallet per criptovalute
Questa notizia è una di quelle notizie, con un comunicato stampa in data odierna, infatti, la web company sud coreana Kakao ha annunciato di essere pronta ad integrare nella propria app un wallet per criptovalute; andiamo con ordine e proviamo a spiegare che cos’è Kakao e perché questa notizia è così rilevante. KakaoTalk è un’appl di messaggistica istantanea per smartphone sviluppata dalla sudcoreana Kakao e lanciata il 18 marzo 2010; attualmente disponibile per dispositivi Android, Bada, BlackBerry OS, iOS, Nokia Asha e Windows l’applicazione permette di effettuare telefonate e di scambiare messaggi, foto, video, messaggi vocali e informazioni di contatto oltre che consentire la distribuzione di contenuti di terze parti, come altre app e giochi. Kakao vanta una base utenti di 50mln di account, in un paese in cui l’uso delle criptovalute è già ampiamente sdoganato.
Il nuovo portafoglio si chiamerà Klip e verrà lanciato entro fine anno; il wallet permetterà agli utenti di conservare sia il token nativo (Klaytn lanciato con una ICO a marzo di quest’anno con il supporto di GroundX, azienda specializzata nel lancio di ICO e basata in Giappone) sia tutti gli altri token che verranno sviluppati sulla mainnet. L’obiettivo dichiarato dell’azienda è di arrivare a sviluppare almeno una trentina di Dapp entro fine anno; in ogni caso, secondo quanto riferiscono fonti locali, sembrerebbe che al momento del lancio della mainnet di Klaytn il valore complessivo delle aziende che avrebbero sviluppato i loro token sulla rete creata da Kakao avesse un valore di mercato intorno ai 65mld di dollari (non proprio bruscolini).
Insomma, mentre qui in occidente l’annuncio del white paper di libra scatenava il panico nelle istituzioni, in Asia continuano a pestare ferocemente sull’acceleratore dell’innovazione; in Giappone abbiamo Line, la principale app di messaggistica istantanea del paese, che ha (al pari di Kakao) un proprio wallet e una propria cripto che consentono agli utenti di scambiarsi denaro, lo stesso vale per la Cina con WeChat ed adesso anche per la Corea del Sud. Qui in Europa, invece, abbiamo ancora larga parte della classe dirigente che sembra essere ancora fortemente intollerante a una tecnologia che, però, dimostra sistematicamente di non aver compreso. Più passano gli anni, quindi, più si allarga il divario tecnologico tra noi e l’Asia, una situazione che non sarà sostenibile ancora molto a lungo e che, nel medio periodo, potrebbe produrre un gap in termini di knowhow impossibile da sanare
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