La tendenza di Euro/Dollaro dopo i recenti rialzi (settembre 2017)

Scoprire l’andamento delle valute “canoniche” come Euro e Dollaro ci permette di capire elementi importanti anche sulle oscillazioni di Bitcoin e delle cripto valute principali, inoltre non scordiamoci che il Bitcoin è rapportato a dollaro ed euro e decidere di convertire bitcoin in un certo momento rispetto ad un altro può fare differenza in termini economici.
Questa analisi tecnica ci fa capire quali aspetti un trader esperto, deve valutare in questi frangenti.

Tendenza dell’Euro e del Dollaro

I mercati negli ultimi tempi  hanno visto il dollaro USA calare nei confronti della moneta unica europea. L’ Eurodollaro ha raggiunto i massimi  in oltre 2,5 anni dopo il summit di Jackson Hole e le tensioni geopolitiche  con la Corea del Nord. Venerdì scorso tuttavia i dati sui salariati extra agricoli hanno notevolmente deluso le aspettative degli investitori, evento che ha portato ad una  riluttanza al rischio ed alla correzione parziale delle quotazioni di EURUSD sulle piattaforme di trading.

Possiamo allora affermare che il dollaro americano sia ormai alla mercè dell’euromoneta?  Per rispondere il più adeguatamente possibile a questa domanda è bene partire da lontano. La Zona Euro insieme a gran parte del globo ha sofferto una delle più gravi crisi economiche dal dopoguerra, in parte simile alla grande depressione del 1929, ed indubbiamente tutto questo ha pesantemente condizionato i mercati finanziari, anche quelli prettamente speculativi come il Forex che quasi automaticamente ha perso molti degli stimoli di sussistenza, pagando con una forte riduzione della volatilità e delle opportunità per gli investitori.

Alla luce di questa pesante situazione economica la Banca Centrale Europea ha dovuto correre ai ripari, ed ha iniziato un ciclo di politiche espansive, immettendo liquidità nel sistema finanziario mediante l’acquisto programmato  di bond assieme ad una drastica riduzione dei tassi di interesse che hanno necessariamente indebolito il cambio principe delle valute fino a portarlo alla quotazione di 1,0340 a gennaio 2017.

Da questo livello è poi gradatamente ripartito un sufficiente apprezzamento che ha raggiunto il suo apice nel mese di agosto 2017 a 1,2070. Ora osservando le ultimissime movimentazioni della major, ed argomentando dal lato speculativo e delle possibili influenze sugli affari dei traders, emerge anche un discreto recupero della volatilità, elemento essenziale per la formazione dei patterns e delle opportunità di trading  che al momento stanno facendo riavvicinare molti investitori davanti ai monitors dei pc .

D’altro lato i mass media parlano già di super euro o euro forte e ventilano, seppure solo implicitamente, la possibilità di vantaggiosi investimenti con l’euromoneta a scapito del dollaro. Ma cosa rema contro il dollaro americano ? Senz’altro il fatto che la presidenza Trump ha deluso non poca parte del suo elettorato, non rispettando molti dei programmi  decantati alla vigila delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, come le politiche sull’immigrazione  e le leggi sulla concorrenza per arginare il deficit ed il pericolo Cina.

Senza dimenticare la costruzione del celeberrimo muro con il Messico, ad oggi rimasto solo sulla carta. Un insieme di fattori dunque che tolgono spessore alla leadership USA e che di conseguenza sta minando la forza del dollaro USA.
Sul piano segnatamente finanziario, a conferma di questa view dovish della moneta a stelle e strisce, salta in evidenza anche un deciso cambiamento  del sentiment , infatti futures e derivati asimmetrici della divisa UE salgono all’attenzione degli investitori istituzionali, sostenuti probabilmente dalla ripresa economica nel Vecchio Continente, a livello pressoché strutturale nella gran parte dei paesi membri dell’unione UE.

Le prossime quotazioni di EURUSD potranno dunque confermare la prosecuzione  dell’ascesa che dipenderà molto anche dalla BCE. Infatti un’eventuale ratifica della manovra di tapering, praticamente già iniziata con la correzione degli acquisti di bond dagli 80 mld ai 60 mld di euro mensili attuali, potrebbe sostenere eurodollaro verso nuovi traguardi di prezzo spingendo il recente massimo di 1,2070 sull’area di 1,26 entro fine anno.

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