Qualche giorno fa abbiamo commentato un documento rilasciato dalla consob italiana in cui si parlava di “asset crittografici” (per altro senza definire cosa si intenda con questo) e nel quale il centro del discorso era la regolamentazione delle ICO; in quello stesso articolo abbiamo anche spiegato come le ICO siano ormai passate di moda e come il loro equivalente siano invece le IEO, rimarcando come la consob abbia fatto enorme confusione tra queste due tipologie di strumenti. Ieri, con una dichiarazione pubblicata sul proprio sito, la SEC ha dimostrato come e quanto sia più avanti rispetto alla nostra consob che, invece, sembra in piena confusione e di ciò che sta accadendo non ci sta capendo nulla. Andiamo però con ordine e spieghiamo cosa è successo; nella giornata di martedì 14 gennaio la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha inviato un avvertimento dalla sua ala Investor Education and Advocacy, esortando i cittadini a diffidare delle offerte iniziali di monete gestite dagli exchange (IEO). Più nello specifico, nel documento in questione, si può leggere che:
“Sii cauto se stai considerando un investimento in una IEO. I reclami di nuove tecnologie e prodotti finanziari, come quelli associati alle offerte di attività digitali, e le affermazioni che le IEO sono controllati da piattaforme di trading, possono essere utilizzati in modo improprio per attirare gli investitori con la falsa promessa di rendimenti elevati in un nuovo spazio di investimento. Le IEO possono essere condotte in violazione delle leggi federali sui titoli e mancano delle principali forme di protezione normalmente garantite agli investitori per le offerte di titoli”
Come abbiamo già avuto modo di spiegare in numerosi articoli il senso delle ICO era di riuscire a finanziarsi senza essere costretti a sobbarcarsi tutti gli adempimenti, onerosissimi, cui un’azienda è sottoposta quando decide di quotarsi in borsa; man mano che la diffusione di truffe di ogni genere ha portato le istituzioni globali a normare rigidamente questi strumenti ecco che le ICO hanno perso di senso e utilità. Il mondo delle cripto è corso ai ripari inventandosi le IEO, che altro non sono che offerte iniziali di monete (proprio come lo erano le ICO) ma che vengono gestite dalle piattaforme di scambio invece che direttamente dall’entità (che può essere un’azienda ma anche un’organizzazione no profit) che emettono i token; dal momento che gli exchange, almeno i più importanti, sono già in possesso di licenze per operare nell’ambito fintech in tutta legalità gli adempimenti da sobbarcarsi sono molto inferiori ed ecco che così si aggira di nuovo il sistema. Questo a dimostrazione di quanto sia impossibile regolamentare il settore, dal momento che alla lentezza delle istituzioni i player che sono nel mercato delle cripto rispondono con una velocità impressionante, scansando ogni tentativo di regolamentazione; al netto di questo va detto che, almeno, la SEC, così come pure altre istituzioni come, ad esempio, quelle cinesi e giapponesi, tenta di tenersi al passo con le evoluzioni del mercato, qui in Italia, e più in generale in Europa, le istituzioni non sembrano neanche aver capito da che parte iniziare a regolamentare il mercato, sono in piena confusione ed ogni volta che aprono bocca dimostrano di non avere nemmeno la minima conoscenza del comparto che dovrebbero regolamentare.
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