Premessa
La decisione del punto in cui entrare in una operazione finanziaria è determinata dalla esperienza del trader, dalla sua personalità, e dai suoi obiettivi nel trading. Alcuni trader sono per natura avversi al rischio, mentre altri vi sono propensi. Spesso si nota che anche in altri aspetti della vita i trader propensi al rischio si dimostrano più aggressivi, così come quelli avversi al rischio si mostrano più prudenti. Il trading in ultima analisi è un’arte personale, che necessita del bilanciamento di molte variabili, e le tattiche di esecuzione ne rappresentano una.
Sebbene la maggior parte dei manuali di trading suggeriscano in quali punti entrare e uscire, il trader non riuscirà a eseguire tali strategie nel corso del tempo se non sono in linea con la sua personalità o livello di esperienza: un trader con atteggiamento moderato in termini di tolleranza al rischio non riuscirà nel lungo termine a eseguire sistematicamente delle strategie di trading aggressive, così come un trader aggressivo non riuscirà a eseguire delle strategie difensive e avverse al rischio. La mancata corrispondenza fra personalità e strategia del trader comporta frustrazione ed inutili perdite e potrebbe determinare la fine prematura di una carriera nel trading altrimenti promettente.
Trader moderati
Un trader moderato tende ad essere avverso al rischio e a preferire delle strategie a basso impatto, che gli consentano di dedicare più tempo alla valutazione di un trade, e delle tattiche di esecuzione che gli permettano di utilizzare quante più informazioni possibile. Tendenzialmente preferisce gli ambienti a bassa volatilità, cerca di inserire nelle sue strategie degli stop più ristretti e degli obiettivi di prezzo più moderati, e si concentra più sulla massimizzazione dell’accuratezza – ossia riportare una serie di trade vincenti – che sulla massimizzazione del money managment.
In realtà secondo la gran parte degli addetti ai lavori, i trader moderati hanno una maggiore probabilità di avere successo nel trading nel lungo termine, dal momento che, essendo per natura avversi al rischio, riescono a mantenersi sufficientemente capitalizzati da potersi permettere una sostanziale curva di apprendimento nel corso della loro carriera. Inoltre il fatto che tendano ad effettuare analisi più approfondite consente loro di individuare delle opportunità a elevata probabilità di riuscita e a basso rischio, ammesso però che siano risoluti nel passare all’azione una volta che le abbiano individuate.
I trader moderati dovranno adottare delle strategie in linea con la loro personalità e condurre le loro analisi di conseguenza; non dovranno cadere vittima della trappola dell’eccesso di analisi, o della paralisi dovuta all’analisi. Un trader moderato valuterà le probabilità, aspetterà il momento in cui dal grafico del prezzo emerge una configurazione a elevata probabilità, ma dovrà poi agire di conseguenza senza esitazione o dubbi. E’ questo il “numero da equilibrista”* che il trader dovrà fare durante tutta la sua carriera: un’analisi eccessiva comporta esitazione, ma una insufficiente comporta impulsività.
Scendendo nel concreto , i trader moderati preferiscono entrare nelle posizioni dopo che il prezzo abbia registrato un rally da una zona di supporto, spesso rompendo al rialzo il massimo di una candela di inversione o una trendline a breve termine del prezzo. In pratica, invece di eseguire un trade quando il prezzo testa esattamente il supporto, un trader moderato necessiterà di vedere un qualche rally al rialzo, in particolar modo sotto forma di candela di inversione, prima di impegnare il suo capitale nella posizione. Riassumendo i trader moderati, rispetto a quelli aggressivi, tendono ad effettuare un numero minore di operazioni e ad avere un maggior vantaggio dall’accuratezza ovvero un maggior tasso di vincita.
Trader aggressivi
I trader aggressivi, in sintesi, hanno bisogno di meno conferme dall’analisi tecnica prima di entrare in una posizione, per cui beneficiano del vantaggio derivante dal money managment; ricordiamo ad esempio, che in rapporto rischio/rendimento pari a 1:4, si possono sbagliare anche il 70% delle operazioni e usufruire allo stesso tempo di un profitto. A differenza dei trader moderati, quelli aggressivi si concentrano più sulle componenti del vantaggio cosiddetto monetario (money managment) che su quello dell’accuratezza, e hanno bisogno di una quantità minore di informazioni per eseguire un trade.
Pertanto dedicano meno tempo all’analisi tecnica e fondamentale ed operano con maggiore frequenza, anche con expert advisor, rispetto ai trader moderati. In generale, i trader professionisti tendono ad essere più aggressivi, piuttosto che moderati, dal momento che il gioco della speculazione tende ad attrarre in campo personalità più inclini al rischio. Tutti i giochi di speculazione, come il trading, comportano dei rischi di perdita che non tutti sono in grado di tollerare psicologicamente.
Le personalità propense al rischio sono attratte dalle professioni e dalle attività che implicano un certo livello di rischio, e il trading non fa eccezione a questa regola. Non è infrequente che i trader aggressivi riportino tassi di vincita inferiori al 50%, nonostante ottengano profitti nel corso del tempo in virtù della frequenza con la quale effettuano dei trade e del vantaggio monetario derivante da un azzeccato money managment.
Di Vincenzo Augello
*Fonti: Strategie operative e tecniche d’intervento nei mercati finanziari (C. Rosenbloom, Hoepli editore 2012)
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