È stata una settimana di Pasqua finora molto difficile per il Bitcoin. La settimana è iniziata con lo stop degli annunci pubblicitari su Twitter e si sta concludendo con un ulteriore calo che sta portando il valore del BTC indietro di 4 mesi, sui livelli di Novembre scorso.

Sul finire della settimana precedente si erano sparsi rumors secondo i quali, dopo Facebook, anche l’altro colosso dei social network, Twitter, avrebbe chiuso agli annunci a tema criptovalute. Questo, ovviamente, a causa dei ripetuti scam soprattutto legati alle ICO che hanno causato non pochi grattacapi legali.

A seguito della conferma di tale annuncio, la pressione ribassista dei traders si era fatta sentire, annullando il recupero di inizio Marzo che aveva portato la criptovaluta verso i $12,000.

Nella giornata di ieri il Bitcoin ha subito un forte calo, arretrando dal livello di $8,500 fino all’attuale $7,300. Stavolta a innescare il brusco calo sarebbero stati due annunci relativi ai mercati asiatici.

Secondo quanto riportato da nikkei.com, infatti, due exchanges Giapponesi hanno annunciato la chiusura delle operazioni, ritirando la licenza precedentemente acquisita tramite l’organismo regolamentatore Giapponese, la FSA.

I due exchanges in questione sono Mr. Exchange e Tokyo Gateway. Sebbene non ci siano ancora comunicazioni ufficiali riguardo le motivazioni delle chiusure, il primo, Mr.Exchange aveva ricevuto dalla FSA un ordine che avrebbe loro imposto di migliorare il protocollo di sicurezza.

Quest’ordine era avvenuto in concomitanza dell’hack di un altro exchange Giapponese. Ad inizio marzo infatti Coincheck, altro exchange con sede a Tokyo, era stato soggetto ad un attacco hacker che aveva portato alla perdita di token NEM per un controvalore di 533 Milioni di Dollari.

I due exchanges potrebbero aver chiuso proprio per non essere riusciti ad adeguarsi alle sempre più stringenti misure di sicurezza richieste dalla FSA per operare sul mercato Giapponese. Sempre secondo Nikkei.com, la FSA ha intimato agli exchanges che i tutti soldi vengano ritirati o restituiti ai clienti prima della chiusura.

Queste misure potranno sicuramente aver influito negativamente sul mercato, andando ad intaccarne il volume di scambi e spaventando coloro che hanno paura di una stretta troppo pesante sulle regolamentazioni. Ad ogni modo tutte queste misure, se viste in ottica di migliorare il rapporto tra criptovalute e consumatore finale e rendere più sicuri gli scambi, non faranno altro che solidificare e portare grossi benefici ai mercati criptovalutari nel lungo termine.

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