I trader retail nel mondo delle criptovalute

I trader retail sono una massa molto numerosa di investitori che operano online attraverso le moderne piattaforme di trading, scambiando rapporti criptovalutari con una esposizione al rischio molto inferiore a quella dei traders istituzionali  o delle banche di investimento.  Si tratta di una categoria che è in grado di fare guadagni assolutamente considerevoli anche alla luce di conti che non superano mai i 100.000 dollari/euro, oltre i quali si verrebbe inclusi nella sezione hedge fund della piattaforma di trading.

cryptojacking

L’ambito speculativo del mondo delle criptovalute è oggigiorno piuttosto noto alla gran parte degli operatori, compresi quelli dei mercati classici e non ha una sede fisica reale dove vengono scambiate le coppie di monete dei diversi progetti. Siamo di fronte ad un mercato che nel tempo è diventato talmente coinvolgente da mettere in secondo piano anche quelli che per volume d’affari sono enormemente più grandi. Alla speculazione criptovalutaria oggi partecipano:

  1. Grandi istituzioni bancarie
  2. Speculatori valutari (Retail)
  3. Imprese multinazionali
  4. Altri mercati finanziari

La novità, tuttavia, è che a questa grande opportunità può partecipare chiunque, anche tu che stai leggendo questo articolo. La grande rivoluzione portata dal trading online ha ormai stravolto il modo di fare investimenti, come anche il modo di essere imprenditori. Infatti guardando ai colossi che partecipano a questo mercato viene da domandarsi come sia effettivamente possibile rendersi attori di questo mercato stellare dove ogni giorno vengono scambiati milioni di dollari.

Attualmente non si contano più gli operatori retail, ovvero i piccoli investitori che hanno trovato lauti guadagni imparando le tecniche operative basilari, riuscendo a mettere le mani su una fetta della enorme ricchezza che circola sul mercato delle divise digitali. La rivoluzione sui mercati classi avvenne attorno gli anni 80/90 con l’arrivo della rete internet. Con i computer inoltre si sono accelerate le operazioni di scambio internazionale e adesso si sfrutta un’infrastruttura all’avanguardia basata su una tecnologia informatica globalizzata. Chi oggi si fa chiamare broker, una parola certamente nota alla maggioranza dei lettori, opera ogni giorno avvalendosi del sostegno di modernissime tecnologie.

A Londra per esempio vi sono moltissimi broker che in ogni secondo sono capaci di chiudere scambi per milioni di dollari. Questo tipo di piazza finanziaria assume oggi delle caratteristiche prevalenti: di fatto quando si fanno transazioni esse non sono più rivolte all’acquisto oppure alla vendita di monete digitali, ma soltanto alla speculazione sul mercato stesso con l’intenzione da parte della maggiore porzione degli operatori di fare soldi con i soldi. Ed è a questo punto che entra in scena anche un comune individuo che può non avere tutta questa grande esperienza sui mercati finanziari.

Per svelare l’identità di questa tipologia di persona dobbiamo domandarci chi sono i trader retail. I trader retail non sono altro che operatori finanziari e chiunque di voi lettori abbia deciso di fare trading rientrerebbe certamente in questa speciale categoria. Il trader retail compra e vende rapporti di cambio criptovalutari per proprio conto e talvolta lo fa per conto terzi. Le operazioni che svolge un retail, ossia gli acquisti e le vendite, sono eseguite soltanto a fini speculativi e non bisogna mai credere neanche per un attimo che speculando si faccia del male a qualcuno o si causino crisi economiche come quelle dei subprime nel 2008, al contrario speculando si può generare la propria fortuna personale.

I trader retail sono in ultima analisi dei trader privati che operano per conto proprio con propri capitali, in sintesi quello che hai l’occasione di diventare anche tu dopo aver letto questo articolo. Per farlo è sufficiente aprire un conto presso uno dei broker che trovi al lato destro di questa pagina web. Si tratta di intermediari di fiducia e regolamentati che consentono al trader di operare sui mercati finanziari delle divise digitali con dei software di ultima generazione creati appositamente per eseguire gli ordini di compravendita che si preferiscono.

Per essere un trader retail bisogna rivolgersi ad un broker, che si fa garante delle transazioni e dell’invio degli ordini di mercato mediante la piattaforma di trading. L’intermediario scelto fornirà i grafici e gli strumenti di analisi per eseguire materialmente i trade a propria discrezione. L’ordine viene trasmesso direttamente alla borsa grazie al broker che fa da intermediario, con l’indicazione di tutte le specifiche che si sono selezionate: l’ammontare dell’investimento, la leva finanziaria, la coppia di divise che si è scelto di tradare, i limiti di rischio come anche le prospettive di profitto che si sono prestabilite.

Prerequisito per fare affari su questo mercato è avere un capitale da investire. In realtà bastano anche pochi soldi per diventare un trader retail. A volte anche 100/200 euro possono essere sufficienti per iniziare. In effetti se si sapranno gestirli con consapevolezza in una settimana potrebbero diventare 200, poi 400 e poi ancora 800. Sembra incredibile ma è proprio questa la prerogativa di un trader retail: investire una modesta somma di denaro e farla crescere anche se non si possiedono capitali strepitosi.

Di Vincenzo Augello

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