La storia di Shiba Inu (SHIB) è uno degli esempi più sorprendenti di come le criptovalute nate come semplici “meme coin” possano trasformarsi in fenomeni finanziari capaci di generare ricchezze immense. Nato nel 2020 come una sorta di parodia di Dogecoin, anch’esso ispirato all’iconico cane giapponese Shiba Inu, il progetto è riuscito a resistere nel tempo e a conquistare una comunità globale di investitori e sviluppatori.
Oggi Shiba Inu non è più soltanto una criptovaluta legata al mondo dei meme: con una capitalizzazione di mercato vicina ai 7 miliardi di dollari, si colloca stabilmente tra le prime 25 criptovalute al mondo. La vera differenza rispetto a Dogecoin è stata la capacità dei suoi sviluppatori di introdurre strumenti concreti e nuove funzionalità, che hanno dato maggiore solidità e prospettiva al progetto.
L’evoluzione di Shiba Inu: da token ERC-20 a Shibarium
Shiba Inu è nato come token ERC-20 basato sulla blockchain di Ethereum. Tuttavia, nel 2023 ha compiuto un passo decisivo con il lancio di Shibarium, una soluzione layer-2 costruita sopra Ethereum. Questo aggiornamento ha permesso di rendere le transazioni più veloci ed economiche, riducendo i problemi di congestione tipici della rete principale.
Shibarium ha inoltre aperto le porte a un vero e proprio ecosistema, con la creazione di un decentralized application store che oggi ospita oltre 1.200 applicazioni decentralizzate (dApp). Un segnale chiaro dell’interesse che gli sviluppatori stanno dimostrando verso la piattaforma.
Un’altra innovazione importante è il meccanismo di burning automatico legato a determinate transazioni, che riduce progressivamente l’enorme offerta di token e punta a rendere Shiba Inu più scarso e quindi potenzialmente più prezioso nel lungo termine.
Quanto avresti guadagnato con 500 dollari investiti nel 2020
I numeri raccontano una storia incredibile. Al momento del lancio, nel novembre 2020, Shiba Inu aveva un prezzo di circa $0,000000000056 per token. Oggi, a distanza di meno di cinque anni, il prezzo si aggira intorno a $0,00001174. In termini percentuali, significa un guadagno superiore al 20.9 milioni per cento.
Tradotto in pratica: se un investitore avesse puntato 500 dollari all’inizio del progetto, oggi si ritroverebbe con oltre 104,8 milioni di dollari. Naturalmente, non tutti sono riusciti a entrare in quel momento preciso e la maggior parte dei guadagni è stata realizzata da chi ha investito nei primi mesi di diffusione, quando Shiba Inu ha iniziato a diventare virale sui social. Tuttavia, anche chi è entrato poco dopo ha potuto ottenere profitti fuori da ogni logica del mercato tradizionale.
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La lezione di Shiba Inu per gli investitori
Quello di Shiba Inu è un caso che dimostra come nel mondo delle criptovalute possano verificarsi rendimenti impensabili in altri settori. Tuttavia, è anche un esempio dei rischi legati a un mercato così volatile: la possibilità di guadagni straordinari è reale, ma altrettanto concreto è il rischio di perdere il capitale.
La chiave sta nel non lasciarsi trascinare solo dall’hype e valutare sempre la sostenibilità del progetto nel tempo. Shiba Inu, a differenza di altre meme coin scomparse nel giro di pochi mesi, ha saputo costruire un ecosistema e una community che le hanno permesso di restare rilevante.
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