Dalla costa di El Salvador un esempio di adozione bitcoin ed economia circolare nella popolazione locale

Oggi, navigando online, sono incappato in questo interessante articolo di Colin Harper pubblicato su BitcoinMagazine.Com; visto che nel pezzo in questione viene presentato uno degli esperimenti di adozione concreta di bitcoin da parte di una popolazione ho deciso che valeva la pena riproporlo anche qui su ValuteVirtuali. Per rispetto all’autore, ovviamente, non ne farò una traduzione completa, chi volesse può visionare l’articolo originale, ma mi limiterò a spiegare per sommi capi di cosa si tratta. Il racconto di Colin Harper riguarda un cittadino statunitense, Michael Peterson, che 14 anni fa ha deciso, in virtù del suo amore per il surf, di trasferirsi con la propria compagna a El Salvador (piccolo angolo di paradiso dell’America Centrale famoso per le spiagge sull’Oceano Pacifico e, appunto, per essere particolarmente adatto al surf). Inizialmente la coppia, come spiega Harper nel suo articolo, si limita a dividersi tra El Salvador e la California, stato di cui sono originari, tuttavia col trascorrere del tempo i periodi che passavano in Centro America diventavano sempre più lunghi e, alla fine, ci si sono trasferiti del tutto. Nel 2017 arriva la svolta, un ente di beneficenza contatta Peterson dopo aver ricevuto una donazione in bitcoin, chiedendogli cosa dovessero farci; il donatore, che aveva comprato a mani basse una montagna di bitcoin quando ancora prezzava solo 0,05$, era alla ricerca di un modo per spendere il proprio patrimonio e si era da subito orientato alla filantropia visto che era un ottimo modo per spendere una parte del suo gigantesco capitale.

Peterson, quindi, decide di incontrare il donatore ma, con sua grande sorpresa, recatosi nuovamente in California scopre di avere appuntamento con un intermediario; il motivo? Il vero donatore è molto attento alla sua privacy e preferisce rimanere anonimo; poco male, in ogni caso, perché da quell’incontro nascerà una delle esperienze più interessanti tra quelle che personalmente ho avuto modo di scoprire negli ultimi anni. Il donatore anonimo, infatti, non era semplicemente interessato alla filantropia ma intendeva sfruttare l’occasione per rafforzare l’adozione di bitcoin contribuendo a dare vita a una vera e propria economia parallela, dando seguito così al vero motivo per cui bitcoin era nato; nasce così il progetto Bitcoin Beach. Guidato dallo stesso Peterson il progetto punta a ridurre la povertà nella fascia costiera orientale di El Salvador, tra Punta Mango ed El Zonte; la cosa interessante è che mentre chiunque si sarebbe limitato a distribuire qualche satoshi a pioggia agli abitanti locali, Peterson decide di seguire una strada differente e prova a sviluppare un’economia alternativa e circolare alimentata da bitcoin. Il paese, infatti, si presta particolarmente bene a un esperimento di questo tipo, solo il 10% della popolazione, ad esempio, dispone di un conto corrente, mentre, in compenso, quasi la metà della popolazione ha in tasca uno smartphone; tutto questo ha semplificato non poco la vita a Peterson, la popolazione locale, infatti, grazie agli smartphone era perfettamente in condizione di usare BTC e l’impossibilità di accedere ai conti bancari ha contribuito a far esplodere l’interesse delle persone comuni. Dopo aver coinvolto i commercianti, interessandoli attraverso l’erogazione di piccoli prestiti (una sorta di microcredito gestito in bitcoin) Peterson ha pensato bene di coinvolgere i più giovani; Bitcoin Beach, in questo momento, retribuisce una squadra di adolescenti locali in bitcoin per ripulire la zona circostante, salvaguardare la spiaggia o ottenere buoni voti a scuola; supporta anche quattro studenti universitari con uno stipendio mensile di $ 50 pagato in bitcoin.

Tra gli altri obiettivi, chiaramente, evitare che i più giovani finiscano con l’essere reclutati dalla criminalità, incentivandoli a frequentare la scuola e a radicarsi sul territorio per fare in modo che, una volta divenuti adulti, non solo non abbiano necessità di emigrare ma siano impegnati direttamente a contribuire alla rinascita economica del paese. Peterson ha spiegato che, attualmente, Bitcoin Beach ha coinvolto circa 100 nuovi utenti, di cui 50 studenti, e che in questo momento circolano nell’area circa $ 5.000 in bitcoin; nonostante questa cifra, se paragonata agli standard europei, potrebbe sembrare ben misera cosa in realtà non lo è se consideriamo che il salario medio a El Salvador non supera i 300$ al mese e che il salario minimo giornaliero nel paese è di appena 2,56€ al giorno (circa una settantina d’euro al mese). Sulla base di questi dati, quindi, capite bene che dare 50$ al mese a quattro studenti significa permettere a quei ragazzi di completare in tutta tranquillità il proprio percorso di studi; certo, non parliamo di migliaia di giovani coinvolti, ma come dicono in America “Roma non è stata costruita in un giorno”. Lentamente l’adozione a bitcoin nella zona si è allargata a sempre più persone e, oggi, nel villaggio di El Zonte, ad esempio, puoi usare BTC per pagare un taglio di capelli, la manicure, per mangiare in alcuni ristoranti locali e, presto, sarà possibile anche comprare una tazza di caffè o farsi visitare presso uno studio medico. L’adozione, quindi, continua a crescere, lentamente ma progressivamente, tanto che BitcoinMagazine, dopo aver intervistato una imprenditrice locale, la signora Rosalina Franco (proprietaria di un piccolo negozio di alimentari), riferisce che l’imprenditrice afferma di avere clienti che pagano in bitcoin ogni giorno; e come usa i bitcoin che guadagna la signora Franco? Per far crescere e sviluppare ulteriormente la propria attività. Questo dimostra come Peterson, portando bitcoin a El Salvador, ha dato vita a un circolo virtuoso che, adesso, sta lentamente dispiegando i propri effetti benefici a catena. Più giovani che completano il corso di studi, meno povertà, maggiori incassi per i piccoli imprenditori sono le basi per far crescere l’economia locale, un aspetto fondamentale per ridurre la povertà nell’area e, conseguentemente, ridurre anche il problema della criminalità, che come riferito dallo stesso Peterson, è una delle principali emergenze del paese.

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