John McAfee è una figura che non esiterei a definire epica nel mondo delle criptovalute, sicuramente non è un uomo per tutti, ma le sue sparate e le sue spacconate ci hanno allietato spesso e volentieri nel corso degli ultimi anni; al netto dei giudizi di carattere etico e morale, parliamo comunque di un uomo di grande intelletto e uno dei pochi in giro realmente esperti di crittografia.
Scomparso McAfee, che fine ha fatto?
L’ultima volta che ci eravamo occupati di lui l’avevamo fatto per informarvi di come si fosse proposto per aiutare Cuba a sviluppare una sua cripto di stato, con lo scopo dichiarato di avere uno strumento per aggirare le sanzioni usa, il che a ben pensarci è anche un paradosso se consideriamo che il vecchio Jhon è anche candidato alle presidenziali USA del 2020. Fatto sta che da un paio di giorni di McAfee non si hanno più notizie, un suo collaboratore, Loggia-Ramirez, ha twittato nella giornata di ieri di non riuscire più a mettersi in contatto col suo datore di lavoro e di temere che, attualmente, sia posto in stato di arresto dagli americani visto che, in occasione del loro ultimo contatto, le autorità statunitensi erano appena salite a bordo della barca a vela sulla quale McAfee viaggiava ormai da diversi mesi.
Certo è che le tempistiche sono alquanto sospette e, dato anche il personaggio, in molti hanno suggerito che si tratta solo dell’ennesima trovata pubblicitaria; c’è da dire che McAfee sembrava in qualche modo temere sia per la sua incolumità (viaggiava scortato da personale armato, ed è nota del resto la sua grande passione per le armi) sia per la propria libertà, infatti da inizio anno s’era allontanato spontaneamente dal paese a causa di problemi col fisco USA che, come noto, non ha il cuore particolarmente tenero con gli evasori. Ovviamente anche in questa faccenda non poteva che esserci un aspetto esilarante, l’inchiesta a seguito della quale McAfee rischia di essere arrestato (o per la quale, se diamo credito al suo collaboratore, è stato appena arrestato) ha preso piede proprio da una sua dichiarazione pubblica, in cui affermava serenamente di non pagare le tasse da almeno otto anni, cosa che, comprensibilmente, ha fatto infuriare l’IRS, l’agenzia statunitense responsabile del fisco (un po’ come la nostra agenzia delle entrate); col clima da guerra fredda che c’è in giro, poi, il buon McAfee non ha trovato niente di meglio da fare che scappare con la sua barca a vela a Cuba, dove ha avuto la brillante idea non solo di sbugiardare la propaganda del governo USA sui cubani che muoiono di fame ma addirittura di proporsi in prima persona per aiutare il governo cubano a emettere una propria criptovaluta.
Insomma, non solo McAfee si è procurato da solo l’indagine che, il condizionale è d’obbligo, potrebbe essergli costata l’arresto ma sembra che abbia fatto anche di tutto per mandare su tutte le ire il governo USA, provocandolo e punzecchiandolo continuamente. Per quanto il personaggio sia ciò che è, ne fa nulla per nasconderlo, e per quanto criticabili siano certe sue esternazioni (come quando scrisse su twitter di essere in navigazione trasportando droga, alcol e armi, con tanto di foto dimostrativa), il suo comportamento lo ha reso celebre nella comunità delle criptovalute che, pur non risparmiandogli critiche, lo ha in un certo senso benevolmente adottato; la preoccupazione, quindi, sulle sue sorti è palpabile, e la comunità si augura che presto il buon vecchio Jhon salti fuori con una nuova storia assurda su questa sparizione. Certo è che, qualora dovesse sparire così e non si avessero più sue notizie, questa persona entrerebbe probabilmente di diritto nel mito.
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