L’upgrade da lungo tempo pianificato mira a migliorare la scalabilità e il livello di sicurezza del network di Ethereum passando dalla proof of work alla proof of stake
Si sente molto parlare dell’aggiornamento di Ethereum che dovrebbe portare la seconda crypto per capitalizzazione di mercato dalla proof of work (PoW) alla proof of stake (PoS). Si tratta infatti di una fase molto importante nella vita di questa criptovaluta il cui prezzo ha sfiorato nel suo massimo storico i 4.900 dollari.
Quando parliamo di Eth 2.0 parliamo di un aggiornamento che si sviluppa in più fasi con il quale si andrà a migliorare la scalabilità ed il livello di sicurezza del network di Ethereum attraverso diverse modifiche dell’infrastruttura su cui si basa, ed in particolare con il passaggio, come accennato, dalla PoW alla PoS.
Cos’è Ethereum 2.0 e quali cambiamenti comporta
L’aggiornamento ETH 2.0, anche conosciuto come Eth2 oppure “Serenity” è un upgrade della blockchain di Ethereum che punta ad aumentare la velocità delle transazioni, migliorano l’efficienza e la scalabilità della rete in modo che sia possibile elaborare un maggior numero di transazione ed evitare i colli di bottiglia.
Ma cosa comporta di fatto questo aggiornamento della rete Ethereum? Diciamo prima di tutto che nel gennaio 2022 la Ethereum Foundation ha dichiarato che avrebbe smesso di far riferimento all’upgrade con il termine Ethereum 2.0.
Il rebranding si prefigge l’obiettivo di evidenziare il fatto che quello che prima veniva chiamato Ethereum 2.0 di fatto è un aggiornamento della rete piuttosto che una nuova rete.
Abbiamo quindi Eth1, indicato come “Execution Layer” o livello di esecuzione, in cui risiedono i contratti intelligenti e le regole del network, ed Eth2, indicato come “Consensus Layer” o livello di consenso, che garantisce che i dispositivi che contribuiscono alla rete agiscano in conformità con le sue regole.
Quando arriverà Ethereum 2.0, ultimo aggiornamento date
Prima di tutto è necessario ricordare che Ethereum 2.0 (si continua a usare ugualmente questo termine un po’ ovunque) verrà lanciato in diverse fasi, e si tratta di un processo che è di fatto già iniziato il 1° dicembre 2020 con il primo aggiornamento chiamato Beacon Chain. Gli aggiornamenti sono in tutto tre e sono i seguenti:
- Beacon Chain
- The Merge
- Shard Chains
Con la “Beacon Chain” si introduce lo staking nativo nella blockchain di Ethereum, un passaggio di importanza fondamentale in quel processo di transizione dal meccanismo della PoW alla PoS.
La seconda fase dell’aggiornamento Eth 2.0 è quella chiamata “The Merge”, è prevista tra il primo e il secondo trimestre 2022, e unirà alla rete principale di Ethereum la Beacon Chain, che nasce separata dalla main net di Eth.
La terza ed ultima fase dell’aggiornamento della rete di Ethereum è chiamata “Shard Chains” cioè catene di frammenti, e giocherà un ruolo chiave nella scalabilità della rete Ethereum. Invece di regolare tutte le operazioni su un’unica blockchain le catene di shard distribuiscono queste operazioni su 64 nuove catene.
Questo comporterà una semplificazione evidente dal punto di vista hardware per l’esecuzione di un nodo Ethereum in quanto la macchina in questo modo avrà molti dati in meno da elaborare.
Perché si possa giungere al completamento dell’aggiornamento indicato come Ethereum 2.0 bisognerà attendere probabilmente il 2023 stando a quanto afferma la Ethereum Foundation stessa.
Quali sono le differenze tra Ethereum ed Ethereum 2.0
La prima differenza da evidenziare per quel che riguarda il passaggio da Eth1 a Eth2, è che nel primo caso abbiamo una rete basata sul meccanismo noto come proof-of-work (PoW), mentre nel secondo si utilizza un meccanismo noto come proof-of-stake (PoS).
Ma in cosa consiste esattamente questo passaggio e cosa comporta per la rete Ethereum? Nel caso di una blockchain come quella di Ethereum è necessario convalidare le transazioni in modo decentralizzato. Ethereum infatti, come altre criptovalute tra cui Bitcoin, utilizza attualmente un meccanismo di consenso basato sulla proof of work.
Si tratta di un sistema nel quale i cosiddetti ‘miners’ (minatori) utilizzano le capacità di calcolo di una macchina per elaborare grandi quantità di dati per risolvere complessi problemi matematici e verificare nuove transazioni. Il primo miner che risolve l’equazione aggiunge una nuova transazione alle altre transazioni effettuate di cui si compone la blockchain, e viene premiato con la crypto nativa della rete. Un processo, quello appena descritto a grossi capi, che può richiede enormi risorse energetiche e tecnologiche.
Nel caso della proof-of-stake invece gli utenti possono mettere in stake la criptovaluta nativa di una rete e diventare in questo modo validatori. Si tratta di un sistema che si fonda quindi non più sui cosiddetti miners, ma sui validatori, e sugli stake che decidono di impegnare. I validatori sono simili ai minatori perché è loro il compito di verificare le transazioni e assicurare che la rete non sia elaborando transazioni fraudolente.
I validatori sono selezionati per proporre un blocco basato sulla quantità di criptvalute che hanno deciso di mettere in stake, e sulla quantità di tempo per il quale resteranno in stake.
Altri validatori possono quindi attestare di aver viso un blocco, e quando ci sono attestazioni a sufficienza è possibile aggiungere un blocco alla blockchain. A questo punto i validatori vengono ricompensati per la proposta di blocco che ha avuto successo, un processo che è noto col nome di “forgiatura” o “conio”, in inglese rispettivamente “forging” e “minting”.
Quali sono i vantaggi del passaggio di Ethereum alla Proof of Stake (PoS)
Il vantaggio principale rappresentato dalla PoS è la convenienza sotto l’aspetto energetico, in quanto slega l’elaborazione dati del computer ad alto consumo energetico dall’algoritmo di consenso. Questo vuol dire che non serve molta potenza di calcolo per proteggere la blockchain con il meccanismo della proof-of-stake.
Ma tra i principali vantaggi legati al passaggio alla PoS abbiamo la maggiore scalabilità della rete. Con l’attuale sistema Ethereum è in grado di supportare fino a 30 transazioni al secondo, e questo provoca ritardi e congestione. Ethereum 2.0 invece dovrebbe permettere fino a 100 mila transazioni al secondo, un enorme passo avanti reso possibile dall’implementazione del sistema detto shard chain.
Per quel che riguarda l’attuale sistema di Ethereum, non dimentichiamo che si basa su una blockchain costituita da un’unica catena con blocchi consecutivi. Si tratta di un sistema sicuro da una parte ma anche molto lento dall’altra, con un livello di efficienza quindi relativamente basso.
Con l’introduzione del sistema shard chain la blockchain viene suddivisa permettendo di gestire le transazioni in catene in parallelo invece che consecutive. Questo velocizza la rete e permette una scalata più rapida.
Ethereum 2.0 sarà più sicuro
Il raggiungimento di un più elevato livello di sicurezza è tra gli obiettivi che l’aggiornamento di Ethereum si prefigge. Eth 2.0 è stato concepito proprio pensando ad una maggiore sicurezza del sistema, infatti se la maggior parte delle reti basate sul meccanismo della PoS dispone di un piccolo numero di validatori, il che rende il sistema più centralizzato e con un livello di sicurezza più basso, per Ethereum sono previsti numeri completamente diversi.
Infatti Eth 2.0 richiede un minimo di 16.384 validatori, un numero considerevolmente più elevato che garantisce un sistema più decentralizzato e con un livello di sicurezza maggiore.
Il prezzo di Ethereum sarà influenzato dall’aggiornamento Eth 2.0?
Il prezzo di Ethereum potrebbe effettivamente essere influenzato dall’upgrade. In teoria una maggiore scalabilità dovrebbe comportare maggiore utilizzo, e un maggior utilizzo dovrebbe portare ad un aumento della domanda, cosa che, sempre in teoria, dovrebbe comportare un aumento di prezzo di ETH.
Jamie Anson, fondatore di Nifty Orchard e organizzatore di Ethereum London, ha dichiarato a tal proposito: “quando ETH 2.0 e rollup lavoreranno insieme, ci saranno 100 mila transazioni al secondo di capacità. Questo comporterà un’esperienza assolutamente perfetta per il prossimo miliardo di persone”.
Anche Matt Cutler, CEO di Blocknative, si è mostrato ottimista in merito all’andamento del prezzo di Ethereum dopo l’aggiornamento, soprattutto per via dell’attesa diminuzione delle commissioni del gas in seguito al suo lancio.
“La nostra base di clienti vede la riduzione delle commissioni di transazione e l’aumento del throughput della rete come grandi opportunità per il futuro” ha infatti dichiarato il CEO Cutler che ha poi aggiunto: “ciò avrà un impatto rialzista a lungo termine sul prezzo di ETH, nonostante la volatilità nel breve termine, che è parte integrante delle valutazioni delle criptovalute”.
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