Ancora oggi, nonostante quella delle carte di debito in criptovalute sia una realtà ampiamente consolidata, mi capita di incontrare molte persone che mi chiedono come faccio a convertire i miei bitcoin; al netto delle numerose carte che sono già presenti sul mercato e che consentono la conversione istantanea delle monete crittografate in valuta fiat, esiste un servizio, quello di coinbase, che offre un’operatività sostanzialmente identica a quella di un conto corrente bancario. Con coinbase, quindi, possiamo effettuare depositi, prelievi, ricevere interessi sui nostri depositi (ma questo servizio è attivo solo negli usa e solo per chi converte il proprio denaro in una particolare stablecoin) e, ovviamente, spendere i nostri soldi, esattamente come facciamo con un normale bancomat, attraverso una carta visa. La carta Coinbase, lanciata nella primavera di quest’anno, è disponibile da tempo anche per l’Europa (Italia inclusa) e, con una comunicazione diffusa proprio oggi, l’azienda ha confermato che supporta, da questo momento, altre 5 nuove monete; stiamo parlando di XRP (la cripto nativa di ripple), XLM (cripto nativa di stellar), BAT (token agganciato al browser Brave), ZRX (moneta agganciata all’exchange decentralizzato di token ERC-20) e REP (cripto nativa di Augur).
Queste monete si aggiungono alle prime incluse da coinbase nell’aprile scorso e che erano anche quelle a maggior capitalizzazione, per cui ovviamente Bitcoin ed Ethereum, oltre che Bitcoin Cash e Litecoin. In concomitanza con questo annuncio Coinbase conferma anche che la sua carta è adesso disponibile in altri paesi, fino ad oggi esclusi dal servizio, per cui potranno avvalersi della Visa Coinbase anche gli utenti residenti in Bulgaria, Croazia, Danimarca, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Polonia, Romania e Svezia. Insomma, il mercato delle cripto sta crescendo e maturando a passo di carica, grazie anche all’impegno delle aziende del settore che stanno dando vita a prodotti capaci di sostenere il processo di adesione di massa e di consentire, a chi lo desidera, la stessa identica operatività di una banca senza gli esosi costi che caratterizzano l’attività bancaria; il tutto a beneficio degli utenti meno esperti e con skills informatiche nulle o comunque insufficienti, che fino a qualche anno fa avrebbero trovato difficoltà ad usare questi strumenti e che oggi invece possono farlo avvalendosi di un’intermediazione. Certo, non è per questo che è nato bitcoin, l’intento originale era quello di eliminare ogni necessità di intermediazione e, probabilmente, nel lungo periodo ci arriveremo, vi sono però alcuni passaggi preliminari da fare perché questo avvenga e le aziende come Coinbase stanno giocando un ruolo centrale in tutto questo; prima le persone si avvicineranno a questo mondo e prima sarà possibile tagliare definitivamente ogni tipo di intermediazione.
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