La notizia è di oggi, diffusa per mezzo di un comunicato stampa congiunto e dimostra ancora una volta il grande interesse delle istituzioni finanziarie per il fintech; la Monetary Authority di Singapore (MAS) ha inviato fondi alla Bank of Canada (BoC) senza che fosse necessario l’intervento di una terza parte. Entrambe le istituzioni stavano da tempo lavorando a progetti tesi a implementare la tecnologia DLT, la piattaforma Ubin (per quanto riguarda Singapore) e il progetto Jasper (per quanto riguarda il Canada); ai due progetti hanno partecipato sia JPM che Accenture, aiutando le due istituzioni a costruire le loro infrastrutture.
Le banche del Canada e Singapore puntano sul Blockchain
L’interesse di MAS e BoC nei confronti di questa tecnologia deriva dall’aumento di efficienza che la rete ricava, con conseguente taglio dei costi; secondo quanto riferito nel comunicato stampa quello odierno sarebbe il primo scambio di denaro cross chain tra le due istituzioni ad essere completato con successo. Le parti evidenziano come la fiducia sia ancora necessaria e fondamentale anche in un sistema di questo tipo, la sola differenza è che la fiducia invece di essere riposta in terze parti viene riposta nella tecnologia; non una novità per chi si interessa di criptovalute, anzi, è per certi versi una banalità, ma che ad affermarlo siano due istituzioni di quella portata è comunque interessante. Bisogna infatti tener sempre presente che i tanti detrattori di questa tecnologia sostengono ancora, imperterriti, che la blockchain non abbia alcuna utilità, che sia uno spreco di risorse, che non sia sostenibile e che sia sostanzialmente un’innovazione inutile; nonostante l’enorme diffusione che queste tesi (chiaramente ottuse) hanno sui media mainstream tutte le maggiori banche, incluse molte banche centrali, hanno già avviato progetti e sperimentazioni che, come in questo caso, stanno arrivando a conclusione in questo momento.
Tali progetti dimostrano l’infondatezza delle posizioni portate avanti dai detrattori, se attraverso questa tecnologia le banche riescono a velocizzare e snellire le procedure, riducendo anche i costi necessari al trasferimento transfrontaliero di denaro, appare assolutamente ovvio che la blockchain (nel caso specifico nella sua variante DLT) è chiaramente una tecnologia che offre importanti benefici in primis proprio alle banche e, conseguentemente, ai clienti. Ovvio che una DLT funziona in maniera profondamente diversa da una blockchain, come ad esempio quella di bitcoin, che usa la POW come protocollo di consenso, ma questo non cambia di una virgola la portata rivoluzionaria di queste innovazioni.
Personalmente resto convinto, contrariamente a quello che pensa la maggioranza delle persone, che in un prossimo futuro entrambi questi modelli continueranno a crescere e ad imporsi contemporaneamente; le blockchain private si affiancheranno a quelle pubbliche, la tecnologia DLT continuerà a crescere contemporaneamente a quella blockchain propriamente detta. Nel mercato c’è spazio per ogni tipo di approccio dal momento che c’è una molteplicità di esigenze differenti che richiedono soluzioni differenti per essere soddisfatte; dubito seriamente che assisteremo all’imposizione di uno standard comune e condiviso da tutti, mentre trovo verosimile una crescita esponenziale nei prossimi anni di questo settore. Assisteremo, in altre parole, a un proliferare di token, criptovalute e piattaforme differenti e più passerà il tempo più apparirà evidente a tutti che, a differenza di quanto avvenuto per altre tecnologie, il mondo delle cripto si rivelerà refrattario ai processi di standardizzazione.
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