Chi segue il mondo delle cripto da qualche anno ricorderà che c’è stato un tempo in cui USDT veniva considerato il principale rischio sistemico per bitcoin; all’epoca se ne leggevano di tutti i colori, tra le cose più esilaranti che la vulgata mainstream ci ha rifilato l’idea che Tether fosse la “banca centrale di bitcoin”. Per quanto mi riguarda fui molto impegnato a screditare questo genere di FUD spiegando, ogni volta che ne avevo l’opportunità, che si trattava di tesi abbastanza ridicole e che USDT sarebbe stato semplicemente sostituito da altri strumenti per arginare la volatilità; in pratica ciò che sostenevo, e il tempo mi ha dato ragione, era che la comunità avrebbe trovato il modo di disinnescare la mina USDT prima che scoppiasse. I primi segnali di quanto questo fosse vero sono arrivati con la proliferazione delle stablecoin che hanno offerto la possibilità ai trader di proteggersi dalla volatilità senza transitare da USDT (che rimane a tutti gli effetti la prima stablecoin mai creata); tuttavia io sostenevo che a risolvere il problema alla radice sarebbe stata l’apertura degli exchange centralizzati alle valute FIAT, cosa che infatti sta già succedendo, con binance, ad esempio, che ha dichiarato già sul finire dello scorso anno che avrebbe dato supporto a 180 valute a corso legale entro la fine del 2020.
Restava però ancora in piedi la mina Bitfinex, che continuava ad offrire gli scambi in coppia con USDT, una moneta che ogni cripto-trader sano di mente non vuole vedere neanche di sfuggita; ebbene, questa mina è stata disinnescata proprio questi giorni col lancio ufficiale di Tether Gold (XAU₮), stablecoin ancorata al valore dell’oro. E’ poi notizia di un paio di giorni fa che proprio bitfinex ha deciso di consentire gli scambi di XAU₮ con bitcoin, per cui i trader, presumibilmente, preferiranno usare questo strumento per tutelarsi dalla volatilità che non scambiare in USDT. Resta da dire che, in ogni caso, è la credibilità stessa di Bitfinex ad essere stata messa in discussione, per cui già risulta difficile da capire come mai tanti trader continuino ad operare su questa piattaforma e poi, come chiunque può capire, nessuno può garantirci rispetto l’affidabilità di XAU₮ visti gli enormi dubbi che la comunità ha rispetto al modo in cui è stato gestito Tether; in un certo senso potremmo quindi considerare XAU₮ una sorta di rebrending di USDT, con la differenza che mentre il valore del primo è legato al prezzo dell’oro quello del secondo è legato al prezzo del dollaro americano. Chi però è convinto, e sono tanti, che USDT fosse uno scam non potrà che ritenere che lo sia anche XAU₮. Tanti e ragionevoli, per concludere, sono poi i dubbi relativi al successo che questa nuova moneta potrà avere, dal momento che negli ultimi mesi sono stati lanciati diversi token ancorati al valore dell’oro che però, a differenza di XAU₮, sono garantiti da istituzioni che godono di una credibilità infinitamente superiore a quella di bitfinex; perché mai, in altre parole, una persona dovrebbe preferire XAU₮ a una moneta come PMGT (Perth Mint Gold Token)? Ovviamente nessuna scelta razionale potrebbe muovere un trader a prendere una decisione del genere, per cui XAU₮ appare già ora essere un progetto destinato a non avere futuro, tuttavia, anche in questo caso, non ha senso spingersi a fare speculazioni di sorta, sarà il tempo a dirci quale piega prenderanno le cose.
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