Per chi non lo sapesse Binance, non senza una certa intelligenza, ha un dipartimento che si occupa esclusivamente di fare beneficenza, si chiama BCF (acronimo di Binance Charity Foundation) e ce ne siamo già occupati qualche volta in passato; ebbene, nella giornata di ieri, con un post sul proprio blog ufficiale, Binance ha informato di aver dato vita a un’alleanza per sostenere la salute delle donne alla quale parteciperanno una cinquantina di altre organizzazioni, tra cui anche altri colossi dell’industria blockchain come Quantstamp e Ripple. Lo scopo di BCF è di promuovere un token, che si chiamerà PCAT (acronimo di Pink Care Token) e che verrà utilizzato per migliorare le condizioni di salute delle donne nei paesi di sviluppo; come noto, infatti, l’azienda è molto attiva in Africa e più in generale in tutti i paesi caratterizzati da economie fragili e grandi sacche di povertà, per cui non deve stupire che questa iniziativa si concentri, anche in questo caso, in un’area economicamente depressa come l’Uganda (paese nel quale BCF è particolarmente attiva). PCAT verrà rilasciato sulla binance chain e la sua particolarità è che, pur essendo a tutti gli effetti una stablecoin, il suo valore non verrà ancorato a una valuta fiat ma al costo di un anno di fornitura di assorbenti; lo scopo ultimo del token, inoltre, è quello di superare i limiti di trasparenza e le inefficienze degli enti caritatevoli così come li abbiamo conosciuti sino ad oggi. La diffidenza, più che legittima, che le persone iniziano a mostrare nei confronti degli organismi di beneficenza, che spuntano un po’ come funghi e la cui credibilità viene messa sempre più in dubbio a causa dei continui scandali che stanno coinvolgendo quello che in Italia chiamiamo terzo settore, rischia di radere al suo la fiducia delle persone in questo genere di iniziative, una fiducia che è fondamentale per sostenere le attività degli enti benefici e che, qualora venisse a mancare, manderebbe a gambe all’aria il settore del filantropismo a livello mondiale. Tornando a PCAT, secondo quanto è possibile leggere nel post pubblicato sul blog di binance, la prima fornitura di token e assorbenti verrà erogata intorno a metà mese e a beneficiarne, come accennato, saranno le donne dell’Uganda; Justin Sun (fondatore e CEO di Tron), come riportato in un articolo di cointelegraph, ha commentato questa iniziativa affermando che:
“Ci sono molti modi in cui le criptovalute contribuiranno a rendere il mondo un posto migliore; sostenere ed aiutare le persone in difficoltà, inoltre, contribuirà ad aumentare e a rendere più evidente l’importanza delle cripto“
Quello tra beneficenza e blockchain, in altre parole, è un rapporto bidirezionale, per cui non solo le persone che hanno bisogno di essere aiutate potranno essere sostenute attraverso questa tecnologia, ma le stesse criptovalute e la stessa blockchain possono giovarsi in vari modi del fatto di investire in iniziative caritatevoli e filantrapiche, anzitutto dimostrando a tutti la propria utilità e, in secondo luogo, rendendo più rapido e diffuso il processo di adozione di massa a questi strumenti. Non si tratta, quindi, di aiuti completamente disinteressati, in caso contrario queste iniziative non verrebbero usate per farsi pubblicità, tuttavia è sicuramente intelligente, oltre che utile, investire il denaro in iniziative benefiche con lo scopo di ricavarne visibilità, invece che destinare quel denaro a delle banali campagne pubblicitarie. CZ (pseudonimo di Changpeng Zhao, CEO e co-fondatore di Binance, sui social) ha voluto commentare in prima persona questa iniziativa, confermando implicitamente quanto ho appena scritto ed affermando che:
“PCAT sarà il primo stablecoin di impatto sociale pubblicato su Binance Chain; considero parte della nostra missione promuovere l’adozione delle criptovalute e penso che la beneficenza sia uno dei modi più efficaci per dimostrare il valore di questa tecnologia mettendola a disposizione delle persone bisognose “
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