Un confronto serrato tra l’S&P 500 e il titolo Meta negli ultimi tre anni
Un confronto serrato tra l’S&P 500 e il titolo Meta negli ultimi tre anni
Per Testa dicembre non è un mese come tutti gli altri. Era dicembre 2020, infatti, quando il colosso dell’auto elettrica sbarcava sull’S&P 500, il paniere della borsa americana con i titoli più importanti di Wall Street. Tre anni è un arco temporale sufficientemente lungo per poter fare una valutazione e trarre anche delle conclusioni. Come si sono mosse le azioni Tesla dal momento della loro quotazione sull’S&P 500? Hanno fatto meglio o peggio dell’indice azionario Usa?
Come certamente avranno già intuito i nostri lettori, in questo articolo faremo una cosa molto semplice: confronteremo la performance di Tesla negli ultimi tre anni con quella dell’S&P 500 nello stesso arco temporale. Obiettivo non è solo quello di avere dati concreti su quello che è avvenuto nell’ultimo triennio ma anche capire se le azioni Tesla hanno o meno lo spazio per un apprezzamento nel corso del prossimo anno.
Per alcuni lettori confrontare un indice con un titolo inserito all’interno di quello stesso paniere ha senso unicamente da un punto di vista informativo. In realtà il confronto è valido anche lato operativo visto si può tranquillamente fare trading su singole azioni e su interi indici di borsa operando da una sola piattaforma. Tutto questo grazie a strumenti derivati come i CFD che permettono di speculare al rialzo o al ribasso su qualsiasi sottostante (comprese azioni come Tesla e indici come l’S&P 500).
–REGISTRATI GRATIS SU ETORO PER FARE CFD TRADING SU AZIONI E INDICI>>
Negli ultimi tre anni si sono mosse meglio le azioni Tesla o il benchmark S&P500? In basso sono riportati i grafici di entrambi gli asset.
Le azioni Tesla sbarcarono sull’S&P 500 il 19 dicembre 2020. La seduta precedente, quella del 18 dicembre, fu quindi l’ultima sul solo Nasdaq. In quella circostanza il titolo scambiava a 232 dollari. Oggi il prezzo delle azioni Tesla è pari a 247 dollari. Confrontando le due valutazioni, emerge un rialzo del 6,8 per cento circa. L’apprezzamento c’è ma non è così consistente come si poteva pensare e questo perchè Tesla in questi tre anni di quotazione sull’S&P 500 è stata spesso interessata da alta volatilità alternando fasi di forte crescita fino ai massimi storici, a momenti di marcato ritracciamento.
Nello stesso arco temporale, l’indice S&P 500 ha registrato un balzo monstre del 27 per cento grazie al vero e proprio rally messo a segno dalle big tech come Apple, Microsoft e NVIDIA. Non c’è quindi da stupirsi se i tre anni di Tesla sull’S&P 500 si concludono con la quotata nella metà inferiore dell’indice. Sicuramente non è andata bene al titolo di Musk che pure ha dalla sua la settima più grande market cap del paniere.
Dinanzi a questi numeri, il verdetto di Craig Irwin, analista di Roth Capital Partners, è molto schietto: Tesla è sbarcata sull’S&P 500 con una forte sopravalutazione e non deve quindi stupire se il titolo abbia poi sottoperformato. Secondo Irwin la fase di riequilibrio potrebbe non essere ancora finita e non solo il 2024 ma anche il 2025 potrebbero quindi essere anni all’insegna di una sottoperformance di Tesla rispetto all’S&P 500 nel suo insieme.
In poche parole, almeno stando all’analisi dell’esperto di Roth Capital Partners, meglio non farsi grandi illusioni sull’andamento di Tesla nel 2024.
Forse ti può anche interessare — Azioni Usa da comprare per fine 2023: lista 10 titoli buy
La performance di Tesla è completamente diversa se si allarga l’orizzonte temporale a prima dell’inclusione sull’S&P 500. Nel 2020, prima della “promozione”, il colosso dell’auto elettrica aveva registrato un guadagno del 730 per cento contro l’appena 15 per cento dell’indice stesso. Come ricorderanno gli investitori più anziani, il balzo in avanti di Tesla era stato sostenuto proprio dal clima di appesa per l’inclusione nel più importante indice di Wall Street. In pratica, come sempre avviene nelle dinamiche di borsa, il titolo è cresciuto sulle aspettative per poi subire un rallentamento prima e prese di profitto poi a seguito della concretizzazione dell’evento.
Anche l’anno successivo, il 2021, è andato molto bene per Tesla. Il titolo si è apprezzato del 50 per cento contro il +27 per cento dell’indice. E arriviamo allo scorso anno: il 2022 è stato un anno da dimenticare per Tesla le cui azioni si sono deprezzate del 65 per cento contro il -19 per cento dell’indice. Nel 2023 (anno corrente) è arrivato il rimbalzo fisiologico con i prezzi di Tesla saliti del 100 per cento a fronte di un S&P 500 in rialzo del 22 per cento.
Tirando le somme, le azioni Tesla in questi tre anni di negoziazioni sull’S&P 500 sono state al centro di una spiccata volatilità alternando fasi bullish a momento di vero e proprio sell-off. Una situazione simile può apparire complicata da gestire ma per un investitore esperto è invece occasione di speculazione. Grazie ai CFD sulle azioni Tesla, infatti, si può fare trading sia al rialzo (long) che al ribasso (short) sfruttando così i vari cambi di direzione in ottica profitto. Per imparare ad operare in entrambe le direzioni può essere utile la pratica con il conto demo di broker come eToro.
–APRI GRATIS UN CONTO DEMO CON ETORO (SITO UFFICIALE)>>
Dopo aver venduto azioni Tesla per gran parte del 2023, Cathie Wood, fondatrice e ceo del fondo Ark Invest è tornata a comprare il titolo di Musk ad inizio 2024.
Secondo i dati giornalieri di Ark compilati da Bloomberg, i fondi in mano alla Ark Investment Management, hanno comprato qualcosa come 216.000 azioni Tesla nell’arco di tempo che va dal 20 dicembre al 3 gennaio sulla base della convinzione che Tesla sia destinata ad acquisire maggiori quote di mercato dopo la decisione delle due big del settore automotive Usa, General Motors e Ford Motor, di mettere in stand-by per ora la produzione di auto elettriche a causa di problemi di redditività.
Stando a quanto aveva affermato la stessa Wood in un’intervista su Bloomberg TV, ad oggi è presente più quota di mercato per Tesla che per gli altri concorrenti.
Per quello che riguarda i numeri gli analisti di Ark vantano un prezzo obiettivo su Tesla pari a 2000 dollari nel 2027. Per quello che riguarda lo scenario rialzista il target price è di 2500 dollari mentre nello scenario peggiore (ribassista) è di 1400 dollari. Ricordiamo che negli ultimi 12 mesi il fondo più importante della Ark ha segnato un aumento del 59 per cento battendo l’indice tecnologico Nasdaq 100 che invece è salito del 51 per cento.
Tenendo conto di quello che abbiamo fin qui detto a proposito delle azioni Tesla, non deve stupire se la valutazione degli analisti sia molto eterogenea. In pratica il titolo di Musk chiuderà il 2023 con 23 raccomandazioni positive (buy), 23 neutrali (rating hold) e 11 negative (rating sell). Il target price medio tra i 57 espressi è pari a 241 dollari, valore più basso rispetto ai prezzi più recenti del titolo.
In pratica per la stragrande maggioranza dei broker che coprono le azioni Tesla, le prospettive sono al massimo neutrali (hold sta per mantenere) se non addirittura ribassiste. Il fatto stesso che il prezzo obiettivo medio sia attorno ai valori attuali, implica che non ci sia alcun potenziale di upside. Morale dei fatti: le previsioni Tesla 2024 non sono positive. Chi fosse alla ricerca di azioni da inserire in portafoglio dovrebbe guardare altrove come ad esempio a Meta le cui previsioni 2024 sono invece molto incoraggianti.
Ma come mai questa assenza di ottimismo per il 2024 di Tesla? Dal punto di vista dell’analisi tecnica abbiamo già evidenziato, ricorrendo allo studio di Craig Irwin, che il titolo è ancora troppo sopravvalutato. Per quello che riguarda il lato fondamentale, invece, a pesare è il fatto che la domanda di veicoli elettrici per il prossimo anno è prevista in calo con possibilità di ripresa solo nel 2025. Talmente in calo che le uniche “speranze” sono riposte nella guida autonoma, fronte dove Tesla se la deve però vedere con una forte concorrenza.
Nonostante queste prospettive, le azioni Tesla, grazie all’opzione CFD che consente la speculazione al ribasso, sono comunque un asset da considerare nel 2024. Per fare trading sul titolo consigliamo di usare solo i migliori broker CFD:
–CLICCA QUI PER APRIRE UN CONTO DEMO GRATIS CON eToro>>
–CLICCA QUI PER INIZIARE A FARE TRADING CFD SULL’ORO CON FINECO<<
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valutevirtuali.com.
Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.
Avviso di rischio - Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) – 82% (Plus500) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.