Una notizia molto interessante sotto diversi punti di vista quella pubblicata da FintechFutures nella giornata di oggi; da quanto si apprende, infatti, la banca centrale della Lituania è al lavoro per dare vita a una propria piattaforma su tecnologia DLT che prenderà il nome di LBChain. In ballo c’è una partnership con due aziende, IBM da un lato e la società di servizi IT Tieto, che si contenderanno l’appalto con una gara che metterà a confronto le due diverse soluzioni proposte e di cui potremo conoscere l’esito entro la fine dell’anno. Intervistato sulla questione Andrius Adamonis, responsabile del progetto presso la Banca di Lituania ha dichiarato che:
“La sessione di test finale mostrerà quale soluzione è più adatta alle esigenze del mercato. Riteniamo che il più grande vantaggio di LBChain sia la sua versatilità e ci stiamo impegnando a creare una piattaforma che non serva solo a testare prodotti o servizi che sono già offerti sul mercato, ma che rappresenti anche l’ambiente di sviluppo ideale per creare servizi e soluzioni alle quali ancora non abbiamo neanche pensato“
La creazione di questa infrastruttura non è cosa di poco conto, una volta costruita, infatti, rappresenterà le fondamenta per dare vita a un’eventuale criptovaluta di stato; chiaramente questo non viene detto esplicitamente dal momento che i tratti europei, in linea teorica, vieterebbero una mossa di questo tipo, ma la situazione è ben più complicata di così. Per prima cosa l’UE non riconosce alle criptovalute lo status di moneta, di conseguenza questo permetterebbe a qualunque paese europeo di aprire una querelle legale sul fatto che l’emissione di una cripto rappresenti una violazione dei trattati; in secondo luogo nessun trattato europeo vieta agli stati di creare una stablecoin ancorata all’euro con depositi atti a garantire la parità 1:1 rispetto alla moneta comune. La creazione di una piattaforma DLT di stato, quindi, oltre a permettere di implementare un gran numero di servizi, come ad esempio soluzioni per la conformità alle normative antiriciclaggio, per i pagamenti transfrontalieri e la negoziazione di security token non quotati in borsa, rappresenta l’infrastruttura di base che, un domani, potrebbe consentire l’emissione di una cripto di stato e il passaggio a un sistema economico 100% cashless (in cui cioè scompare del tutto l’uso del contante); la Lituania, quindi, si conferma tra i paesi più lungimiranti e vivaci d’Europa sotto ogni punto di vista, politico, economico ed anche tecnologico.
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