Warren Davidson, membro repubblicano della Camera dei Rappresentanti per lo stato dell’Ohio, nel corso di un’intervista rilasciata al podcast Noded Bitcoin lo scorso 11 ottobre ha dichiarato che integrare su facebook bitcoin sarebbe stata una scelta migliore e più saggia che non lanciare libra; nel corso della stessa intervista ha poi evidenziato come proprio il lancio di libra abbia acceso i riflettori su tutta una serie di aspetti relativi a facebook che fino adesso non erano stati adeguatamente presi in considerazione. Insomma, col lancio di libra Zuckerberg s’è dato la zappa sui piedi, cosa che noi tutti avevamo già intuito ma che le dichiarazioni di Davidson certificano definitivamente. Tra le dichiarazioni più interessanti del politico repubblicano il passaggio in cui dichiara che:
“Facebook filtra già i contenuti, alcune persone dicono con parzialità che questo è fantastico, che così proteggono il loro spazio sicuro […]. Quindi vogliamo parole filtrate o parole libere? Vogliamo transazioni filtrate o libertà? “
A dirla tutta più che un politico americano sembrava di sentir parlare un qualunque bitcoiners; Pierre Rochard, il conduttore, ha comunque sostenuto l’utilità in primo luogo delle audizioni, che a suo dire sono state comunque importanti per aiutare sempre più persone a comprendere che cosa sia bitcoin e la differenza tra un sistema monetario decentralizzato e uno centralizzato come libra. Davidson, però, su questo punto ha avuto da ridire e, a mio parere, nemmeno a torto; secondo il politico repubblicano, infatti, molte persone nel corso di quelle stesse audizioni hanno maturato una profonda diffidenza verso le monete crittografate (indipendentemente che siano centralizzate o decentralizzate) cementando la convinzione che le istituzioni finanziarie globali siano sostanzialmente indispensabili. Insomma, contrariamente a quello che molti osservatori avevano sostenuto, la presentazione di libra non ha fatto da traino a bitcoin ma lo ha ostacolato; molte persone, infatti, non comprendono il reale significato della parola “decentralizzazione” e continuano ad essere convinte che dietro bitcoin ci sia una struttura di tipo aziendale, con un amministratore delegato, un consiglio d’amministrazione, qualcuno che, magari di nascosto, tira i fili. Chi la pensa in questo modo, quindi, nel corso delle audizioni con facebook si è radicalizzato ulteriormente sulle proprie posizioni e adesso sarà ancora più difficile fargli comprendere che si sta sbagliando; libra, per concludere, ha solo danneggiato il mercato delle cripto che, adesso, mentre la moneta di facebook rimane solo su carta, dovrà trovare il modo di far fronte ai danni provocati da Zuckerberg.
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