Tra la fine del 2017 e il gennaio 2018 Kodak era finita sotto le luci della ribalta a seguito dell’annuncio relativo all’imminente lancio di una sua criptovaluta, che si sarebbe dovuta chiamare KODAKCoin, il cui core business avrebbe dovuto essere la certificazione dei diritti d’autore sulle foto online. La comunità accolse con grande entusiasmo l’annuncio, il prezzo delle azioni kodak schizzo alle stelle, salendo da 3,10 dollari fino a toccare un massimo di 13,28 dollari il giorno successivo all’annuncio; tuttavia il progetto non si è mai tramutato in qualcosa di reale, finendo con l’essere continuamente posticipato (anche se non si è arenato come molti credono, in realtà ci stanno ancora lavorando), cosa che ha esposta l’azienda a numerose accuse di scam. In molti sostennero che kodak aveva voluto truffare gli investitori con un annuncio atto a generare un hype eccessivo e il cui unico scopo era guadagnare liquidità dalla rivalutazione delle azioni.
Kodak presenta il suo blockchain
In realtà kodak ormai da anni, a seguito del fallimento del mercato delle pellicole, si è ricollocata sul mercato come azienda tecnologica fornendo strumenti di scansione evoluti alle aziende per l’archiviazione dei documenti. In questa direzione si muove il nuovo progetto dell’azienda, annunciato durante una conferenza di due giorni a Rochester, New York. Kodak ha sviluppato una piattaforma blockchain per la gestione digitale dei documenti, lanciata sul mercato col nome di “Kodak Services for Business” che promette di semplificare l’archiviazione e la gestione di documenti sensibili, riducendo al contempo del 20/40% i costi e migliorando la sicurezza nella gestione di questi documenti. Il progetto è sicuramente molto interessante, almeno a livello potenziale, ma non è possibile ad oggi recuperare maggiori informazioni in merito, magari di qualche azienda che abbia già avuto modo di testare la piattaforma; resta poi da vedere se questa nuova infrastruttura sarà capace di competere con prodotti simili già presenti sul mercato.
Quello che è certo, almeno allo stato attuale delle cose, è che kodak nel mondo delle cripto si è già bruciata la credibilità con quella mossa fatta nel 2018 ed infatti la comunità ha bellamente snobbato questa notizia, che in altri tempi sarebbe stata invece accolta con entusiasmo. Questo dimostra bene come, al netto della vulgata e di quello che pensano molti giornalisti, la comunità delle cripto non sia affatto tenera con chi tenta di fare il furbo, ha la memoria lunga e chi prova a truffare gli investitori viene sistematicamente punito con durezza dalla comunità stessa la quale, una volta persa fiducia in un’azienda o in un progetto, tende a non volerne più sentire parlare. Il tempo ci dirà se nel caso di kodak la comunità degli appassionati di cripto saprà rivelarsi di cuore più tenero, per adesso, vista la freddezza con cui è stata accolta questa notizia, sembrerebbe non essere affatto così.
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