La conferma è arrivata un paio di giorni fa, la notizia però, come vedremo, non è particolarmente chiara; andiamo con ordine e tentiamo di capire di cosa stiamo parlando. Amazon ha ufficialmente ottenuto un brevetto per una blockchain basata su protocollo proof of work (lo stesso di bitcoin) che sfrutterebbe la generazione di alberi di hash (o merkle tree che dir si voglia) per la verifica dei dati.
Amazon brevetta una blockchain
Il problema è che in questo momento non è dato di capire cosa frulli per la testa di Amazon, il documento depositato, infatti, non fa riferimento a usi specifici alimentando così l’incertezza su quelle che sono le reali intenzioni dell’azienda. La comunità dei bitcoiners guarda da sempre con enorme interesse alle mosse di Amazon, perché un’apertura del colosso e-commerce garantirebbe al mercato delle cripto un enorme afflusso di liquidità e potrebbe rappresentare un ulteriore passo in avanti nel processo di adesione di massa che è fondamentale per sostenere la crescita di bitcoin e delle altre criptovalute.
Le voci relative a una possibile imminente accettazione di bitcoin come mezzo di pagamento da parte di Amazon si susseguono ormai da anni ed ogni volta scatenano l’entusiasmo della comunità, tuttavia fino ad oggi queste voci sono sempre state sistematicamente smentite dall’azienda. In ogni caso sono molti gli osservatori di rilievo che si dicono convinti che sia solo questione di tempo prima che Amazon si decida ad aprirsi al mercato delle cripto; qualche mese fa Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha ribadito che un’azienda come Amazon non ha altra scelta che emettere una qualche forma di criptovaluta dal momento che qualsiasi attività commerciale basata su Internet ha chiaramente interesse a muoversi in questa direzione.
Se mettiamo quindi insieme le briciole di pane lasciate sul percorso il fatto che Amazon abbia depositato questo brevetto potrebbe essere una conferma a quanto affermato da Zhao e la dimostrazione che l’azienda creata da Bezos ha effettivamente intenzione di investire sull’emissione di una propria criptovaluta. Tuttavia ancora di chiaro e di certo in questo momento non c’è nulla, l’unica cosa che appare è evidente è che l’interesse verso la crittografia come tecnologia per permettere di scambiarsi valore via internet continua a crescere ed ormai appare sostanzialmente inevitabile che, in un’ottica di lungo periodo, questo tipo di innovazione si destinata a sconvolgere radicalmente il modo in cui fino ad oggi abbiamo commerciato via internet.
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