Il lancio di nuovi ETF legati a XRP e l’attuale pressione tecnica sul prezzo del token delineano una fase decisiva per la quarta crypto per capitalizzazione di mercato. Gli investitori osservano con attenzione segnali chiave, livelli critici e strategie di rendimento.

Amplify: primo ETF su XRP con rendimento
Amplify ETFs ha presentato l’Amplify XRP 3% Monthly Premium Income ETF (XRPM), il primo fondo progettato per generare reddito mensile tramite una strategia di opzioni basata sull’esposizione a XRP. Il fondo è quotato sul Cboe BZX e replica la performance del token attraverso ETF futures, senza detenere XRP direttamente.
Secondo il CEO Christian Magoon, la scelta di utilizzare opzioni settimanali permette al fondo di adattare rapidamente i livelli di strike, massimizzando i premi durante le fasi laterali e cogliendo potenziale upside nelle fasi direzionali. XRPM mira a un rendimento annualizzato del 36% generato dai premi delle opzioni, coprendo dal 30% al 60% del portafoglio con call settimanali out-of-the-money, lasciando il resto esposto a rialzi illimitati. Il fondo distribuisce rendimenti mensilmente e prevede un expense ratio dello 0,8%.
Questo lancio arriva subito dopo l’introduzione negli Stati Uniti del primo spot ETF su XRP, il Canary XRP ETF, che detiene circa 265 milioni di dollari in XRP. Amplify, che gestisce oltre 16 miliardi di dollari, ha inoltre annunciato un nuovo ETF ad opzioni dedicato a Solana.
XRP resta vicino a un livello tecnico decisivo
XRP continua a muoversi in un contesto ribassista, mantenendosi intorno ai 2,16 dollari, un’area che coincide con il ritracciamento di Fibonacci 0,382 e che rappresenta un punto di svolta tra stabilizzazione e ulteriore debolezza. Il token segue una struttura di mercato caratterizzata da massimi e minimi decrescenti, rimanendo sotto la EMA 9 e sotto il Supertrend, indicazioni che confermano la prevalenza dei venditori.

Le resistenze a 2,52 dollari (0,618 Fib) e 2,77 dollari (0,786 Fib) hanno già respinto il prezzo in vari tentativi di recupero, consolidando una zona superiore di forte pressione. Una rottura decisa sotto i 2,16 aprirebbe la strada verso i 1,94 dollari, mentre un indebolimento più marcato potrebbe spingere XRP fino alla zona di liquidità a 1,58 dollari.
Sullo scenario opposto, un recupero convincente dovrebbe partire dal superamento dell’area 2,25–2,33, che coincide con un cluster tecnico fondamentale. Solo in caso di riconquista di 2,52 e successivamente di 2,77 si potrebbe iniziare a parlare di inversione della tendenza di medio termine.
Best Wallet: l’ecosistema che semplifica il web3
Per chi volesse usufruire della rete di XRP in modo autonomo, Best Wallet si distingue come una delle piattaforme decentralizzate più avanzate e complete per utenti interessati alla gestione multi-chain e la DeFi.
Si tratta di un wallet non-custodial, che garantisce pieno controllo delle chiavi private, ed è compatibile con più di 60 blockchain, permettendo agli utenti di gestire BTC, ETH, XRP, BNB, USDT, USDC e numerose altre crypto all’interno di un’unica applicazione intuitiva e moderna.
Una delle sue caratteristiche più rilevanti è l’integrazione di Best DEX, un exchange decentralizzato nativo che permette swap rapidi e con basse commissioni aggiuntive per chi detiene il token $BEST.
L’app offre inoltre un AI chatbot interno, pensato per analizzare i trend di mercato e fornire all’utente insight immediati, segnali di trading e supporto operativo, oltre all’esclusiva funzione Upcoming Tokens, che permette di accedere alle prevendite più promettenti in esclusiva e a un aggregatore di staking per le migliori rendite passive.
Il token $BEST, disponibile a un costo di 0,025925 dollari, consente vantaggi esclusivi come cashback fino all’8%, accesso prioritario alle prevendite, riduzioni sulle commissioni, partecipazione ad airdrop dedicati e funzioni avanzate all’interno del wallet, oltre a rendimento annuo per lo staking del 76%. La prevendita ha già raccolto 17,1 milioni di dollari, con ancora 9 giorni disponibili prima del prossimo incremento di prezzo.
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