Il boom del settore fintech e delle criptovalute sta trasformando rapidamente i mercati finanziari europei, ma questa crescita esplosiva nasconde insidie preoccupanti. L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha lanciato un monito severo attraverso un documento di 70 pagine indirizzato ai legislatori e alle autorità di vigilanza, evidenziando come questi settori siano diventati terreno fertile per attività illecite. La velocità dell’innovazione finanziaria supera la capacità dei sistemi di controllo di adeguarsi, creando vulnerabilità sistemiche.
Numeri allarmanti e controlli inadeguati
I dati forniti dall’EBA rivelano una crescita preoccupante: il numero di prestatori di servizi di cripto-asset autorizzati nell’UE è aumentato di 2,5 volte tra il 2022 e il 2024. Questo incremento vertiginoso si accompagna a un aumento dei volumi di transazione che amplifica i rischi di abuso. Molti operatori del comparto, secondo l’autorità europea, dispongono nel migliore dei casi di controlli inefficaci, mentre altri mettono deliberatamente in atto strategie di elusione delle regole.
Particolarmente grave è la situazione del management di alcune società, dove sono state sollevate preoccupazioni sull’integrità dei dirigenti e sulla trasparenza degli assetti di governance. La strategia prevalente sembra essere quella di acquisire clienti a tutti i costi, anche a scapito del rispetto delle normative antiriciclaggio, con controlli sulla clientela spesso inadeguati o del tutto assenti.
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Le nuove minacce digitali
L’evoluzione tecnologica introduce ulteriori complessità. L’intelligenza artificiale viene sempre più massicciamente utilizzata dai criminali per sofisticare truffe e operazioni di riciclaggio, rendendo più difficile l’individuazione di attività sospette. Il ricorso crescente a servizi di outsourcing da parte delle fintech rappresenta un’altra vulnerabilità, creando punti ciechi nei sistemi di controllo e responsabilità frammentate.
Le fintech, integrandosi sempre più con le banche tradizionali, portano indubbiamente innovazione e riduzione dei costi, ma introducono anche rischi di contagio che potrebbero compromettere la stabilità dell’intero sistema finanziario europeo.
La sfida geopolitica delle stablecoin
Un aspetto particolarmente delicato riguarda gli stablecoin legati al dollaro, apertamente sostenuti dalla nuova amministrazione Trump. Come ha sottolineato la vice direttrice generale della Banca d’Italia Chiara Scotti, questi strumenti potrebbero mettere a rischio la sovranità monetaria europea. La dipendenza da valute digitali ancorate al dollaro americano solleva questioni strategiche che vanno ben oltre gli aspetti puramente tecnici.
La risposta europea: verso l’euro digitale
Di fronte a questi rischi crescenti, l’Europa sta elaborando strategie difensive. Il presidente dell’ABI Patuelli ha evidenziato come “dinanzi ai rischi delle pseudo criptovalute” siano in sviluppo progetti pubblici come l’euro digitale e iniziative private per creare circuiti di pagamento basati in Europa. Questi progetti rappresentano tentativi di riconquistare competitività mantenendo legalità e sovranità monetaria.
Il regolamento MiCAR, varato dall’UE per regolamentare il settore, rappresenta un primo passo importante, ma la sfida rimane quella di bilanciare innovazione e sicurezza in un contesto geopolitico sempre più complesso, dove guerre e tensioni spingono interi stati ad aggirare regole e sanzioni internazionali.
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